Non sono di Emanuela Orlandi o di Mirella Gregori le ossa rinvenute sotto un pavimento della Nunziatura Apostolica a Roma. I resti ritrovati non apparterrebbero alle due adolescenti scomparse nel 1983 ma risalirebbero a 100 anni fa. E’ quello che emergerebbe dai primi accertamenti. “Mi aspettavo che non erano le loro – ha detto la genetista forense Marina Baldi, consulente di fiducia delle famiglie delle due ragazze, all’agenzia Dire – Sotto la Nunziatura c’è una necropoli. Ero sicura fossero quelle delle catacombe. L’epoca non si può sapere con certezza finché non si fanno i test. Quando sarà tutto pronto daremo un’occhiata alla relazione”. Si ricomincia tutto daccapo: “Già. E ormai queste famiglie sono state di nuovo messe nel tritacarne”.
Tuttavia soltanto il 30 novembre prossimo cominceranno gli esami clinici per dare una datazione ufficiale delle ossa trovate. Gli accertamenti si svolgeranno, si sottolinea in ambienti della Procura di Roma, nei laboratori specializzati di Caserta. I resti saranno sottoposti all’esame del carbonio 14. Nel frattempo i consulenti scelti dalla Procura stanno cercando di prelevare del materiale ‘morbido’ per arrivare ad un codice genetico. Anche da poter comparare anche con quelli di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. L’esame è considerato dagli inquirenti l’unico in grado di escludere in modo inequivocabile il legame tra i resti e le due ragazze.
Due i laboratori a lavoro
Al momento sono due i laboratori che, sotto la guida del medico legale Gianni Arcudi, stanno lavorando sulle ossa. Un laboratorio di genetica forense e un laboratorio di merceologia. Il primo si occupa dell’analisi morfologica delle strutture ossee, quella che consentirà di accertare il sesso e l’età del soggetto o dei soggetti e di datare i resti; il secondo, invece, è al lavoro per determinare le caratteristiche fisico-chimiche del terreno dove sono state rinvenute le ossa. Solo al termine di queste accurate analisi, sarà possibile conoscere a quali e quante persone appartengano i resti. La Nunziatura, ricordiamo, è un immobile di proprietà dello Stato Vaticano ma le indagini sono a capo della Procura di Roma, la quale ha aperto un fascicolo per omicidio.
Le dichiarazioni di Arcudi e del cardinale Parolin
Nei giorni scorsi il medico legale Giovanni Arcudi, consulente della Santa Sede nella vicenda, aveva rilasciato delle dichiarazioni a Chi l’ha visto?.”Non si può fare alcuna diagnosi né di sesso né di età, chi dice il contrario fa solo illazioni e ipotesi non fondate su evidenza scientifica“.
Anche il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, aveva commentato il collegamento tra i resti umani e il caso Orlandi con fastidio. “Non so chi ha messo in relazione questa vicenda con il caso Orlandi. Da parte della Santa Sede non è stato fatto alcun collegamento tra le ossa ritrovate ed Emanuela Orlandi. Sono stati trovati dei resti, si è voluto sapere esattamente cosa si stesse facendo, di chi fossero, e quindi è stato chiesto aiuto all’Italia per ragioni semplicemente di trasparenza. Perché non ci siano recriminazioni sul fatto che la Santa Sede abbia tenuto nascosto qualcosa. Le cose si fanno con la maggior apertura e la maggior trasparenza. Aspettiamo gli accertamenti, prima di fare qualsiasi dichiarazione. Bisogna sapere di cosa si tratta: se sono ossa di 200 anni fa è una cosa, se sono ossa di qualche anno fa è un’altra”.