Un mistero lungo 30 anni quello della morte del calciatore del Cosenza, Denis Bergamini. Dopo la riesumazione del corpo, nel 2017, il caso è stato riaperto. Il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla ha chiesto una proroga nelle indagini. Facciolla è fiducioso che le nuove prove possano portare alla verità del caso. Al momento sono nel registro degli indagati tre persone. Si tratta dell’ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò, del marito Luciano Conte (per favoreggiamento) e di Raffaele Pisano. Quest’ultimo è il conducente del camion sotto il quale fu trovato il cadavere di Denis. Donata Bergamini, sorella del calciatore, non ha mai smesso di lottare per cercare la verità sulla morte del fratello. Inoltre, non ha mai creduto alla versione del suicidio, accettata frettolosamente anche dagli inquirenti che all’epoca si occuparono del caso.
Le ipotesi sull’omicidio
Ora, ad accendere i riflettori sulla vicenda è anche la trasmissione Le Iene. Nella puntata di ieri 18 novembre 2018, lo show di approfondimento di Italia 1 ha ricostruito il mistero sulla morte di Begamini. Ad essere mandata in onda è stata la telefonata che Donata ricevette qualche tempo da da un uomo rimasto nell’anonimato. Stando al suo racconto, l’uomo si trovava lì la sera del 18 novembre 1989 e avrebbe visto il camion fermarsi quando Denis era già a terra. Inoltre, avrebbe visto, dall’altro lato della strada tre persone, tra cui una donna che urlava disperata. L’uomo, per paura, ha poi ritrattato quanto detto. Tra le altre ipotesi, sempre legate alla pista dell’omicidio, Le Iene hanno parlato del Totonero, lo scandalo che travolse il calcio negli anni ’80 e di droga e ‘Ndrangheta.
I familiari e gli amici di Denis hanno dubbi sull’ex fidanzata Isabella. Stando ai loro racconti, infatti, la ragazza, all’epoca, sarebbe stata eccessivamente “morbosa” e gelosa di Denis. Spuntano poi le figure di due cugini di Isabella che, se avessero saputo che l’aveva lasciata dopo l’aborto, l’avrebbero ammazzato per il disonore provocato. La Iena Alessandro Politi, proprio per questo, si è recato dalla Internò per chiedere spiegazioni. La donna, però, si è limitata a dire che quella sera avrebbe visto Denis buttarsi volontariamente sotto il camion.
La svolta del 2017 che portò alla riesumazione del corpo
Sono 84 le pagine della trascrizione dell’incidente probatorio del 29 novembre del 2017, in cui i periti affermano quanto riscontrato sulla salma riesumata di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza trovato privo di vita sulla Statale Jonica 106 al chilometro 401 la sera del 18 novembre del 1989. La Gazzetta dello Sport, in esclusiva, ha rivelato come è morto l’allora 28enne, pubblicando la trascrizione delle conclusioni dei periti che hanno esaminato la salma del giocatore. Grazie alle ottime condizioni del corpo del centrocampista è stato lui stesso a parlare: non fu suicidio, bensì omicidio.
Denis Bergamini, stando quanto emerso, fu prima stordito con del cloroformio, poi soffocato con un sacchetto di plastica e infine posto sotto al ruota del camion che lo ha schiacciato, quando era già morto o in fin di vita. Il responso dei periti ha quindi ribaltato completamente le conclusioni dell’autopsia effettuata nel 1990.
L’ex fidanzata del centrocampista del Cosenza, Isabella Internò, e l’autista del camion, Raffaele Pisano, entrambi indagati per omicidio, avevano sempre sostenuto che Denis Bergamini si fosse lanciato sotto le ruote dell’autocarro suicidandosi. Ma a far emergere che tale dinamica non sia veritiera è proprio il corpo del calciatore con una ferita sul bacino: “Il corpo è esploso come un frutto schiacciato da una mano – si legge nella trascrizione dell’incidente probatorio -. Solo che era già morto quando ciò è avvenuto. Altro che tuffo. (…) La ruota ha sormontato a bassa velocità un corpo disteso e inerme (…) lasciando arti superiori, inferiori e viso perfettamente integri e puliti”.