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Strage di Erba: le dichiarazioni di Olindo a Porta a porta

E’ di qualche giorno fa la decisione della Cassazione di dare il via libera a nuovi accertamenti sul caso della strage di Erba. Dopo la recente intervista in carcere, mandata in onda da Le Iene, Olindo Romano è tornato a dire la sua. Questa volta lo ha fatto in una telefonata a Porta a porta. Interpellato dal conduttore Bruno Vespa, l’ex netturbino, condannato all’ergastolo, ha raccontato le ragioni delle sua confessione.

Le dichiarazioni di Olindo Romano

“Me lo hanno chiesto tante volte. Le ricostruzioni le abbiamo fatte grazie ai magistrati che ci hanno aiutati. Ci hanno fatto vedere le fotografie, se sbagliavamo ci correggevano, ci facevano uscire e ci richiamavano, è andata così. Ci era stata prospettata una via di uscita come il minore dei mali. Avevano parlato di prove schiaccianti” esordisce così Olindo, che poi prosegue: “Io l’ho fatto per vedere mia moglie, non la vedevo da due giorni. E’ successo così, una cosa dietro l’altra”. Romano aggiunge “i dettagli non so se erano coincidenti, ma eravamo tutti e due lì insieme. Cosa ricordo di aver fatto? Quella sera non eravamo neanche ad Erba, eravamo a Como. Non ci hanno visto neanche a Erba, nonostante non ci abbiano visto a Como”.

Su Mario Frigerio, unico superstite di quell’atroce delitto che ha riconosciuto gli aguzzini, dice: “Anche lui è stato un po’ manipolato, come hanno fatto con noi: ci hanno manipolato un po’, ecco”. L’ex netturbino parla anche della famiglia Castagna: “Non ho mai cercato contatto con la famiglia Castagna perché in aula a Como si erano un po’ arrabbiati: per non farli arrabbiare ulteriormente li ho lasciati stare“.

A dire la sua è poi il legale dell’uomo, l’avv. Fabio Schembri. “Bisogna partire dalla confessione: quello che ha detto Olindo è confermato da un’intercettazione ambientale in carcere. Le confessioni sono dettagliate, ma proprio per questo zeppe di errori: noi ne abbiamo contati 243. Uno degli errori è legato all’incendio: Olindo e Rosa lo sbagliano completamente, diranno che è stato appiccato con un accendino ma venne appiccato con una serie di acceleranti. Sbagliano i piani, i colori dei vestiti. Questo lo riconoscono anche le sentenze: Olindo ha commesso 243 errori nonostante vi siano delle interruzioni e delle riprese negli interrogatori, vengono corretti e ricorretti, nonostante tutto questo ci sono tutti questi errori”.

I fratelli Castagna contro Le Iene

Le Iene hanno mandato in onda un’intervista esclusiva ad Olindo, fatta da Antonino Monteleone nel carcere dove l’uomo è detenuto. Qui Olindo ha dichiarato se stesso e la moglie Rosa innocenti. L’inchiesta ha riaperto il dibattito mediatico tra innocentisti e colpevolisti. Allo stesso tempo, però, ha riaperto le ferite dei familiari delle vittime della strage. In particolare, gli stessi fratelli Castagna, tramite vari post sui social network si erano duramente schierati contro lo show di Italia 1. “Consentiteci di essere indignati e increduli nel sentire gente che definisce i colpevoli come innocenti vittime di una giustizia sommaria e faziosa, definiti addirittura come un gigante buono e una gracile signoraQuesto gigante buono e questa gracile signora hanno ucciso brutalmente nostra madre, nostra sorella, nostro nipotino, la signora Valeria, hanno tentato di uccidere il signor Mario” queste erano state alcune delle loro parole.

 

 

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