Confermata l’accusa di omicidio per Mamadou Gara. Il 26 enne senegalese è stato arrestato per la morte di Desirée Mariottini. La sedicenne di Cisterna di Latina fu trovata senza vita nel quartiere San Lorenzo a Roma la notte tra il 18 e il 19 ottobre. L’imputazione più grave nella morte della ragazza era stata esclusa martedì nella stessa fase di giudizio per Chima Alinno e Brian Minteh, due dei quattro arrestati. Ora è stata confermata solamente per il senegalese Gara.
Nel suo caso, non solo si parla di assassinio ma i giudici hanno riconosciuto anche la violenza sessuale di gruppo, sposando in pieno, di fatto, l’impianto accusatorio messo in piedi dalla Procura di Roma. Mercoledì, davanti al gip, si era svolto nel carcere di Regina Coeli anche l’interrogatorio di Marco Mancini, il romano di 36 anni accusato di aver venduto agli aguzzini gli psicofarmaci utilizzati nel mix letale che ha stroncato l’adolescente. Per lui c’è stata la convalida del fermo e dell’ordinanza di custodia cautelare ma il gip Maria Paola Tomaselli aveva fatto cadere l’aggravante della cessione di sostanza stupefacente ad un minorenne.
E dalla Puglia arrivano anche le parole di Yusif Salia, il ghanese di 32 anni, il quarto uomo arrestato in un ghetto pieno di baracche alle porte di Foggia. “Io non ero lì quella notte, non ho dato droga a Desirée“, questa la sua linea difensiva. E ha aggiunto: “Ho avuto rapporto con lei, le avevo chiesto di venire via con me”, dichiarandosi completamente estraneo alla morte della sedicenne. Salia è stato sentito dal gip del Tribunale di Foggia, Carmine Corvino, su rogatoria del gip Tomaselli.
Un mix di droghe ed alcolici nel corpo di Desirée
Stando a quanto emerso dagli esami tossicologici, nel corpo della ragazza sono state rilevate tracce di diverse sostanze stupefacenti: cannabis, cocaina, eroina, alcolici e psicofarmaci. A detta degli inquirenti, a Desirée queste sostanze sarebbero state somministrate esattamente con lo scopo di stordirla e quindi di poter abusare di lei. Un mix di alcol e droghe che poi avrebbe provocato la morte della sedicenne. Per il momento nessuno dei quattro indagati ha ammesso di avere responsabilità nella morte della giovane di Cisterna di Latina. Le indagini proseguono e si attendono ulteriori dettagli dai risultati degli esami approfonditi sul corpo della ragazza.
Desirée Mariottini, la dichiarazione scioccante: “Lo stupro era pianificato”
A poche settimane da quella tragica notte tra il 18 e il 19 ottobre, arriva una nuova dichiarazione scioccante sull’atroce delitto di Desirée Mariottini. Stando alle parole di una teste, chi ha stuprato la sedicenne di Cisterna di Latina aveva, in realtà, pianificato tutto. Un vero e proprio piano studiato nei dettagli: sedare e drogare Desirée per poterla stuprare, come era probabilmente successo in passato ad altre ragazze. Una delle donne presenti mentre la ragazza stava morendo per il mix letale di farmaci e stupefacenti, si sarebbe lasciata convincere dal branco a non chiamare l’ambulanza. Questo “in cambio di alcuni tiri”.
Lo racconta Antonella, un’amica di Desirée. “C’era un africano che secondo me ha pianificato tutto – dice agli agenti della Squadra Mobile. – aveva i capelli rasta con dread piccoli e una felpa gialla. Cucinava cocaina e Desirée cercava di fare un tiro. Lui le diceva di no e cercava di toccarle una spalla o una coscia come se ci stesse a provà. Lei lo scansava ma ho avuto l’impressione che potessero accordarsi”.