Denis Bergamini: svolta nelle indagini, ecco perché non si è suicidato
Caso Denis Bergamini: il calciatore del Cosenza si è davvero suicidato il 18 novembre 1989? Il numero uno della Procura di Castrovillari ha chiesto una proroga nelle indagini, fiducioso che le nuove prove possano portare alla verità del caso. Eugenio Facciolla, infatti, sta continuando le indagini. Al momento sono nel registro degli indagati l’ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò, il marito Luciano Conte e Raffaele Pisano, conducente del camion. L’automezzo sotto il quale fu trovato il cadavere di Denis.
Il motivo di questa richiesta? Sembra che, come spiega il Procuratore, ci siano importanti novità sul caso. “La proroga è stata determinata dalla complessità delle indagini che sono in corso” ha detto Facciolla. Ancora non si cosa successe quella terribile notte. Si era parlato di suicidio ma le cose starebbero diversamente. Grande accusata l’ex fidanzata di Bergamini, Isabella. Su di lei pesano i terribili capi di accusa, omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai motivi abietti e futili e dalle sevizie. Aleggia ancora il mistero su come e perché il calciatore morì ben 29 anni fa.
Denis Bergamini, tutti gli aggiornamenti
Sono passati oltre 28 anni dalla morte di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza trovato privo di vita sulla Statale Jonica 106, al chilometro 401, la sera del 18 novembre del 1989. I familiari dell’uomo hanno lottato perché coscienti che qualcosa nella ricostruzione dei fatti non quadrasse. La Procura di Castrovillari, dopo anni, ha scelto di indagare sul giallo archiviato in passato come suicidio. Proprio dalla nuova inchiesta e dalle nuove analisi sulla salma è emerso che il calciatore è stato prima stordito con del cloroformio, poi soffocato con un sacchetto di plastica e infine posto sotto al ruota del camion che lo ha schiacciato, quando era già morto o in fin di vita. Dati che smentiscono radicalmente le vecchie indagini.
Gli indagati
Per la morte di Denis Bergamini sono indagati l’ex fidanzata Isabella Internò, il camionista che investì il corpo, Raffaele Pisano, e l’attuale marito della donna, il poliziotto Luciano Conte. I coniugi già si conoscevano quando il centrocampista è morto. A far focalizzare l’attenzione proprio su tale relazione sono state alcune intercettazioni tra la Interò e Conte. Il poliziotto è al momento iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento personale, mentre la Internò e Pisano sono indagati per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, motivi abietti e futili. La Procura di Castrovillari, che dalla riapertura del caso vuole vederci chiaro nella vicenda, aveva affidato a Gaetano Accorinti l’incarico di esaminare i due cellulari e il computer in uso dalla coppia di indagati. Proprio al fine di garantire delle analisi dettagliate, la Procura ha concesso al perito 30 giorni di proroga per esaminare i dispositivi informatici.
La svolta del 2017 che portò alla riesumazione del corpo
Sono 84 le pagine della trascrizione dell’incidente probatorio del 29 novembre del 2017, in cui i periti affermano quanto riscontrato sulla salma riesumata di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza trovato privo di vita sulla Statale Jonica 106 al chilometro 401 la sera del 18 novembre del 1989. La Gazzetta dello Sport, in esclusiva, ha rivelato come è morto l’allora 28enne, pubblicando la trascrizione delle conclusioni dei periti che hanno esaminato la salma del giocatore. Grazie alle ottime condizioni del corpo del centrocampista è stato lui stesso a parlare: non fu suicidio, bensì omicidio.
Denis Bergamini, stando quanto emerso, fu prima stordito con del cloroformio, poi soffocato con un sacchetto di plastica e infine posto sotto al ruota del camion che lo ha schiacciato, quando era già morto o in fin di vita. Il responso dei periti ha quindi ribaltato completamente le conclusioni dell’autopsia effettuata nel 1990.
L’ex fidanzata del centrocampista del Cosenza, Isabella Internò, e l’autista del camion, Raffaele Pisano, entrambi indagati per omicidio, avevano sempre sostenuto che Denis Bergamini si fosse lanciato sotto le ruote dell’autocarro suicidandosi. Ma a far emergere che tale dinamica non sia veritiera è proprio il corpo del calciatore con una ferita sul bacino: “Il corpo è esploso come un frutto schiacciato da una mano – si legge nella trascrizione dell’incidente probatorio -. Solo che era già morto quando ciò è avvenuto. Altro che tuffo. (…) La ruota ha sormontato a bassa velocità un corpo disteso e inerme (…) lasciando arti superiori, inferiori e viso perfettamente integri e puliti”.
La tesi del suicidio archiviata definitivamente
La tesi del suicidio è definitivamente archiviata grazie alle prove scientifiche. Trovate anche tracce di sangue nella laringe. Tali tracce risalirebbero a quando Denis Bergamini era ancora in vita. “Bergamini – riporta La Gazzetta dello Sport – è stato prima stordito con del cloroformio (o una sostanza simile impossibile da rintracciare), poi soffocato in modo soft forse con un sacchetto di plastica e infine fatto sormontare dalla ruota del camion all’altezza del bacino, per simulare il suicidio”. Il Procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla continua quindi ad indagare sulla morte del calciatore. Avviate anche le analisi sui telefonini di Isabella Internò e del marito poliziotto.