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Uomini e Donne, volano insulti pesanti al trono classico: ecco cosa sta succedendo

Momenti di forte tensione a Uomini e Donne. Grandi cambiamenti al trono classico, dopo l’abbandono di Mara Fasone. Nella puntata in onda giovedì 8 novembre 2018  la conduttrice esasperata rimprovera la pretendente di Lorenzo Riccardi al centro di una forte polemica. Sono volati insulti ( che sono poi proseguiti anche sul web) contro Giulia Cavaglia, la corteggiatrice di Lorenzo Riccardi. Durante un confronto tra i due, la ventenne è stata accusata di essere in trasmissione solo per voler ricavare, come direbbe Tina Cipollari, del “business” dalla sua esperienza in tv. La ragazza inoltre avrebbe posato per alcuni scatti con oggetti di lusso e il tronista ha puntato il dito credendo fossero regali di uomini facoltosi. 

Le accuse di Lorenzo

Il confronto tra i due non è dei più sereni. La ragazza malgrado i non poi così tanto velati insulti che Lorenzo le aveva rivolto (dandole sostanzialmente della poco di buono) è tornata per corteggiarlo. La decisione di Giulia suscitato la reazione un po’ esasperata della conduttrice: “Deve essere un colpo di fulmine di quelli che poi te lo sposi se sei tornata qui dopo le parole che ti ha detto…”.

Le parole contro Giulia

Tina Cipollari, ritornando più volte sulle parole pesanti dette a Giulia ha espresso il proprio punto di vista. “Credo che l’amore per queste telecamere e il business che c’è dietro le apparizioni a Uomini e donne vada oltre il fatto che le si dia della mi*****a […] Io l’avrei querelato per quelle parole dette per di più in televisione, ma evidentemente la posta in gioco per te è più alta”.

Il sospetto sul tronista

Anche Lorenzo Riccardi però è stato accusato in studio. Sul tronista infatti c’è il sospetto che sia d’accordo con la corteggiatrice e che abbia dunque deciso di non dare peso ai pettegolezzi sul conto della Cavaglia al fine di uscire con lei dal programma di Canale 5. Giulia intanto continua a difendere Lorenzo: “Ma mi sta chiedendo scusa per quel che ha detto, non lo possiamo mettere alla gogna per sempre“. 

 

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