Le ossa trovate nella Nunziatura apostolica a Roma sarebbero compatibili con un’adolescente di età compresa tra i 12 e i 16 anni, come lo erano sia Emanuela Orlandi sia Mirella Gregori al momento della scomparsa nel 1983. Ossa che apparterrebbero ad una donna con un corpo minuto e di bassa statura, caratteristiche che fanno pensare proprio a questa ipotesi. E’ quanto riportato da TgCom 24. Ma mentre le indagini proseguono, in attesa degli esiti degli esami del Dna, spunta una pista alternativa. I resti potrebbero appartenere al cadavere della moglie del custode scomparsa in circostanze mai chiarite negli anni ’60.
La pista della moglie del custode
L’uomo, come riporta Il Corriere della Sera, ebbe numerosi litigi con sua moglie, fino a quando quest’ultima sparì in circostanze mai chiarite. Un rapporto tormentato e molto “rumoroso”, di cui erano a conoscenza i dipendenti del palazzo. Quest’ultimo ricevuto come donazione dal Vaticano nel 1949 e adibito a Nunziatura nel 1959. Fino a che, dall’oggi al domani, la moglie del guardiano di Villa Giorgina non si è più vista né in servizio né nell’appartamento dei misteri. “Se ne è andata all’improvviso, mi ha lasciato, non andavamo d’accordo“, sono le parole attribuite all’allora dipendente della Nunziatura, poi diventate quasi leggenda, con il passare dei decenni. Quasi a voler spazzare via dubbi sulla scomparsa della consorte.
Gli accertamenti affidati alla polizia scientifica sulle ossa, intanto, dovrebbero partire da lunedì. Una volta estratto il materiale genetico questo sarà comparato con quello di Emanuela Orlandi, il cui Dna è da tempo messo a disposizione della famiglia agli investigatori. Stessa cosa per il Dna di Mirella Gregori che la famiglia forni ai tempi della vicenda di Sant’Apollinare. Maria Antonietta Gregori, la sorella di Mirella, ha commentato così il misterioso ritrovamento: “E’ davvero incredibile pensare che abitavamo così vicino alla Nunziatura apostolica, credo che siano 10 minuti a piedi“. All’epoca della scomparsa, infatti, la famiglia Gregori abitava nella zona di Porta Pia che dista poche centinaia di metri da via Po, sede dell’ambasciata della Santa Sede in Italia.
Emanuela Orlandi, la famiglia: “Vogliamo la verità su quelle ossa”
Dopo il misterioso ritrovamento di ossa, Laura Sgrò, legale della famiglia di Emanuela Orlandi, commenta l’accaduto. La scoperta è avvenuta in un locale annesso alla sede della Nunziatura apostolica di via Po, a Roma. “Chiederemo alla procura di Roma e alla Santa Sede in che modalità sono state trovate le ossa. Come mai il ritrovamento è messo in relazione con la scomparsa di Emanuela Orlandi o Mirella Gregori. Il bollettino emesso dalla Santa Sede fornisce poche informazioni” queste le parole dell’avvocato.
Il comunicato della Santa Sede
E’ del 30 ottobre 2018, il comunicato della Sala Stampa della Santa Sede sul ritrovamento di ossa nella Nunziatura Apostolica. “Durante alcuni lavori di ristrutturazione di un locale annesso alla Nunziatura Apostolica in Italia, sita in Roma, Via Po 27, sono stati rinvenuti alcuni frammenti ossei umani. Il Corpo della Gendarmeria è prontamente intervenuto sul posto, informando i Superiori della Santa Sede che hanno immediatamente informato le Autorità italiane per le opportune indagini e la necessaria collaborazione per la vicenda. Allo stato attuale il Procuratore Capo di Roma, Dott. Giuseppe Pignatone, ha delegato la Polizia Scientifica e la Squadra Mobile della Questura di Roma al fine di stabilire l’età, il sesso e la datazione della morte“.