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Svolta nel caso di Emanuela Orlandi: le ossa ritrovate apparterrebbero ad una donna

Caso Emanuela Orlandi: le ossa ritrovate nella serata di martedì 30 ottobre 2018 sarebbero di due persone. Questo l’indizio degli investigatori. Ma le ultime notizie non si fermano qui! Dall’esame del bacino, le ossa trovate sono di una donna. Sono allora di Emanuela Orlando o di Mirella Gregori? Le piste potrebbero ai nomi delle due ragazze scomparse entrambe nel 1983. La svolta sul caso, rimasto aperto da ben 35 anni, potrebbe arrivare a momenti. L’ultim’ora è stata lanciata su Ansa, solo qualche minuto fa. 

Le ossa sono state ritrovate in maniera del tutto casuale da alcuni operai, mentre lavoravano per il rifacimento del pavimento alla Nunziatura Apostolica di Roma, l’Ambasciata del Vaticano in Italia. Il ritrovamento è stato davvero incredibile e ha riguardato uno scheletro intero e alcuni altri frammenti di ossa. Per questo motivo, gli investigatori pensano che si tratterebbe di due persone, di cui una è presumibilmente una donna.

Emanuela Orlandi, la storia del rapimento: dal 22 giugno 1983 ad oggi

Caso Emanuela Orlandi: la scomparsa della giovane avvenuta nel lontano 22 giugno 1983, ecco la storia del suo rapimento. Proprio nella serata di martedì 30 ottobre, il Vaticano ha pubblicato una nota ufficiale, in cui si riportava la notizia del ritrovamento di alcune ossa nel palazzo della Nunziatura Apostolica a Roma. E subito si sono riaccesi i riflettori sul caso di Emanuela Orlandi. La famiglia, che non ha mai dimenticato la sua scomparsa, ora vuole la verità. Portavoce delle richieste di Pietro Orlandi e l’intera famiglia, l’avvocato Laura Sgrò.

Emanuela Orlandi: ecco cosa le successe quel 22 giugno del 1983

Aveva solo 15 anni, quando Emanuela Orlandi è scomparsa senza lasciare traccia. La ragazza, durante la serata del 22 giungo 1983, finì la sua lezione di flauto presso la scuola di musica Tommaso Ludovico da Victoria in piazza Sant’Apollinare, nel centro di Roma. Uscita dalla scuola chiamò sua sorella per dirle che le era stato proposto un lavoro come promotrice di prodotti cosmetici. Una volta arrivata alla fermata dell’autobus che l’avrebbe condotta a casa, Emanuela diventa uno dei tanti scomparsi d’Italia.

Dopo ben 35 anni le cose potrebbero subire una svolta. Dopo il ritrovamento delle ossa che subito ha fatto pensare alla scomparsa della ragazza, si apre uno spiraglio per la verità. Negli anni sono stati tanti i testimoni e le piste che gli investigatori hanno portato avanti. Dal coinvolgimento del Vaticano fino alla pista della Banda della Magliana. Il suo caso si è intrecciato a quella di un’altra ragazza romana, Mirella Gregori, anche lei quindicenne, che scomparve il 7 maggio 1983. Ancora non si sa se ci sono legami tra i due casi, ma spesso i nomi delle due ragazze sono state accostati.

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