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Emanuela Orlandi, la famiglia: “Vogliamo la verità su quelle ossa”

Dopo il misterioso ritrovamento di ossa, Laura Sgrò, legale della famiglia di Emanuela Orlandi, commenta l’accaduto. La scoperta è avvenuta in un locale annesso alla sede della Nunziatura apostolica di via Po, a Roma. “Chiederemo alla procura di Roma e alla Santa Sede in che modalità sono state trovate le ossa. Come mai il ritrovamento è stato messo in relazione con la scomparsa di Emanuela Orlandi o Mirella Gregori. Il bollettino emesso dalla Santa Sede fornisce poche informazioni” queste le parole dell’avvocato. Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, stando sempre a quanto riferito dalla Sgrò, preferisce non dire nulla almeno fino a quando elementi certi non saranno resi noti.

La clamorosa scoperta ha portato la Procura di Roma a indagare per omicidio. I magistrati hanno disposto accertamenti tecnici per cercare di individuare a chi appartengano i resti umani e se siano compatibili con il Dna di Emanuela Orlandi o Mirella Gregori, le due minorenni scomparse a Roma nel 1983. Come sottolineato da Repubblica, non è di certo la prima volta che, durante dei lavori di ristrutturazione, sono trovati dei resti umani in edifici antichi di proprietà del Vaticano. In passato era prassi seppellire i morti sotto i pavimenti delle chiese o nei sotterranei. Più volte la madre della Orlandi ha chiesto al Vaticano di indicare dove eventualmente si trovi il corpo di Emanuela per poterle portare almeno dei fiori.

Il comunicato della Santa Sede

E’ di ieri 30 ottobre 2018, il comunicato della Sala Stampa della Santa Sede sul ritrovamento di ossa nella Nunziatura Apostolica. “Durante alcuni lavori di ristrutturazione di un locale annesso alla Nunziatura Apostolica in Italia, sita in Roma, Via Po 27, sono stati rinvenuti alcuni frammenti ossei umani. Il Corpo della Gendarmeria è prontamente intervenuto sul posto, informando i Superiori della Santa Sede che hanno immediatamente informato le Autorità italiane per le opportune indagini e la necessaria collaborazione per la vicenda. Allo stato attuale il Procuratore Capo di Roma, Dott. Giuseppe Pignatone, ha delegato la Polizia Scientifica e la Squadra Mobile della Questura di Roma al fine di stabilire l’età, il sesso e la datazione della morte“.

Emanuela Orlandi, la vicenda

Il 22 giugno del 1983 scompare a Roma, all’età di 15 anni, in circostanze ancora del tutto misteriose, Emanuela Orlandi. La ragazza è figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia. All’inizio si pensa che si tratti di “un’ordinaria” sparizione di un’adolescente, magari per un allontanamento volontario da casa. Il giorno della scomparsa, inoltre, Emanuela incontra uno sconosciuto, alla guida di una Bmw verde, che le offre un lavoro per una ditta di cosmetici. Verso sera la giovane chiama a casa per riferire della proposta di lavoro e la sorella le consiglia di parlarne con la madre. Questo è l’ultimo contatto che Emanuela Orlandi ha con la sua famiglia. Di lei, da quel momento, si perdono le tracce.

Alla sua scomparsa è collegata la quasi contemporanea sparizione di un’altra adolescente romana, Mirella Gregori, scomparsa il 7 maggio 1983 e mai più ritrovata. Molte le indagini avviate nel corso degli anni. Chiamati in causa anche il Vaticano, l’Istituto per le Opere di Religione (Ior), la Banda della Magliana, il Banco Ambrosiano e i servizi segreti di diversi Stati. Il complicato intreccio dietro la sua scomparsa tuttavia non è stato ancora districato.

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