Emanuela Orlandi, il Vaticano indaga su ritrovamento ossa
Stando a quanto riportato sul sito dell’Ansa, sono in corso in Vaticano “accertamenti” sul rinvenimento di alcune ossa in area extraterritoriale vaticana. Allo stato attuale non è ancora certo a che epoca risalgano i resti e se riguardino una sola persona. In passato si sarebbero verificati altri episodi analoghi. Si stanno eseguendo comparazioni, concentrate in particolare sul cranio e sui denti, per verificare se i resti rinvenuti si ricolleghino al caso di Emanuela Orlandi. Le indagini si svolgono in collaborazione con la magistratura italiana.
La Procura di Roma procede per omicidio. L’autorità giudiziaria italiana ha disposto accertamenti tecnici per cercare di individuare a chi appartengano questi resti. Il lavoro degli inquirenti punta in particolare a verificare se le ossa possano essere compatibili con il Dna di Emanuela Orlandi ma anche di Mirella Gregori, entrambe scomparse a Roma nel 1983, quando erano minorenni.
Emanuela Orlandi: terribile dubbio sui benedettini e il convento di Sabiona
Un terribile dubbio sulla scomparsa di Emanuela Orlandi affligge il giornalista del Corriere della Sera Fabrizio Peronaci, che da sempre cerca di comprendere, mediante la sua indagine giornalistica, cosa successe alla 15enne. Stando alle ultime notizie i frati benedettini sarebbero coinvolti nella sparizione. Nel suo gruppo Facebook “Giornalismo Investigativo”, Peronaci ha fatto il punto della situazione dopo le recenti testimonianze dell’alto prelato e del laico, i quali entrambi riferiscono che Emanuela Orlandi la sera della scomparsa venne portata nel grande complesso di Sant’Anselmo, all’Aventino, e da lì, nelle ore successive, trasferita in auto verso Nord. Ed è proprio in questa sua riflessione che ha collegato un avvenimento passato, accadutogli insieme a Pietro Orlandi, mentre cercava di scoprire la verità.
Era il 2012…
Era il 2012 quando Fabrizio Peronaci e il fratello di Emanuela Orlandi partirono da Roma in direzione di Sabiona, dopo la segnalazione di un personaggio legato ai servizi segreti, secondo il quale la 15enne era stata rinchiusa in quel convento benedettino. I due, accompagnati da un paio di carabinieri, arrivarono al convento di Sabiona, quello in cima a un cucuzzolo visibile dalla autostrada. Pietro, come racconta il giornalista del Corriere della Sera, sperava in cuor suo di riuscire ad individuare e riabbracciare sua sorella tra le monache di clausura, rinchiusa lì tanti anni prima per ragioni del tutto oscure. Purtroppo lì Emanuela Orlandi non c’era. Due consorelle e una badessa li ascoltarono per qualche minuto e quest’ultima spense ogni speranza scuotendo la testa. Negò di avere mai visto la 15enne.
La sua risposta però non convinse affatto né Fabrizio Peronaci né Pietro Orlandi. Sembrava come se la priora avesse fretta di mandarli via. Ed è proprio questo evento che riaffiora nella mente del giornalista dopo le recenti rivelazioni. Possibile che vi sia qualche collegamento? Il convento di Sabiona è un monastero benedettino, così come quello di Sant’Anselmo. La cittadina del Vaticano, stando alla testimonianza dell’alto prelato, arrivò morta a Bolzano ed il suo corpo, durante il tragitto, sarebbe stato riposto nel bagagliaio. Una terribile storia, avvolta dall’omertà che ancora oggi non permette ai familiari, se ciò fosse vero, di piangere la povera Emanuela Orlandi.