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Yara Gambirasio, parlano i genitori: “Giustizia è fatta. Ora vogliamo solo ricordare Yara in pace”

A pochi giorni dalla sentenza che ha condannato definitivamente Massimo Bossetti all’ergastolo, Fulvio Gambirasio e Maura Panarese, i genitori di Yara, lasciano le prime dichiarazioni. Le loro parole vengono affidate agli avvocati Andrea Pezzotta ed Enrico Pelillo e sono riportare sul settimanale Giallo. “Ora che giustizia è stata fatta, pretendiamo il silenzio. Vogliamo ricordare nostra figlia in santa pace. Siamo impegnati nell’associazione a lei dedicata, che abbiamo chiamato La passione di Yara. Ci dedichiamo a questa associazione, al lavoro e alla crescita degli altri nostri meravigliosi figli. Adesso, però, basta. Abbiamo diritto ad avere un po’ di silenzio”.

La Cassazione si è pronunciata lo scorso 12 ottobre nei confronti di Massimo Bossetti. I giudici della Suprema Corte non hanno avuto dubbi: è lui l’assassino di Yara. E’ stato lui, quella maledetta sera del 26 novembre 2010, ad adescarla davanti la palestra di Brembate, a ferirla durante un tentativo di violenza sessuale e a lasciarla agonizzante nel campo di Chignolo, dove è morta di freddo e stenti. I genitori della giovane ginnasta sono sempre rimasti chiusi nel loro immane dolore. Sono stati sempre lontani dai riflettori. La sera della sentenza hanno addirittura tenuto la televisione spenta, riporta Giallo. A informarli dell’esito del processo sono stati i loro avvocati con un messaggino sul cellulare.

La difesa di Bossetti non si arrende

Nel frattempo, gli avvocati di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini hanno annunciato nuove azioni legali. “Non ci fermiamo qui. Si può fare ancora qualcosa. Leggeremo le motivazioni della sentenza e poi decideremo come muoverci. Valuteremo se ricorrere alla Corte Europea dei diritti dell’uomo” queste le loro parole subito dopo la lettura del verdetto. Il muratore di Mapello, dal carcere, continua a professarsi innocente. In una lettera inviata al giornalista di News Mediaset, Enrico Fedocci, il 48 enne aveva scritto: “Caro Enrico, fai giungere a tutti la voce di un innocente condannato al carcere a vita senza mai potersi difendere. Questa non è una cosa da paese civile. Io sono innocente e lo griderò finché avrò voce“.

Roberta Bruzzone su Bossetti: “Gli avvocati hanno incassato una sonora sconfitta”

A uscirne davvero ‘con le ossa rotte’ è stata soprattutto la difesa del muratore di Mapello, visto che la Suprema Corte di Cassazione ha ritenuto il suo corposo ricorso addirittura inammissibile. E’ un po’ come quando ti prepari a entrare in campo, ma hai sbagliato stadio. E forse anche sport , perché le regole per il ricorso in Cassazione sono diverse” spiega la criminologa Roberta Bruzzone nella sua rubrica su Giallo. L’esperta poi aggiunge: “Quello vissuto dalla difesa di Bossetti è uno degli scenari peggiori che si possono verificare nella carriera forense, l’incubo di ogni avvocato cassazionista. E la difesa di Bossetti sembra averla presa malissimo”.

Sull’avvocato del carpentiere bergamasco, Claudio Salvagni, la Bruzzone non le manda a dire. “Circola un video, mandato in onda da diverse trasmissioni televisive, che ritrae l’avvocato Claudio Salvagni, all’uscita del carcere dove sta scontando la pena Massimo Bossetti, mentre si lascia andare a esternazioni piuttosto sconcertanti per chi indossa una toga“. L’esperta si riferisce a queste esatte parole del legale: “Vorrei guardare negli occhi tutti quelli che lo hanno ammazzato quest’uomo, vorrei dirgli che provo un profondo disprezzo nei confronti di tutto questo“. “Si riferisce ai 39 giudici che lo hanno dichiarato colpevole?” conclude la criminologa.

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