Gessica Lattuca, il fratello: “Il rapitore conosceva bene sia Gessica che la nostra città…”
Enzo Lattuca, il fratello della 27 enne scomparsa da Favara lo scorso 12 agosto, dice la sua sulle pagine del settimanale Giallo. “Chi ha preso mia sorella e le ha fatto del male conosce bene il territorio. Sa dove sono le telecamere in paese e sapeva come muoversi per non essere notato. Inoltre, ritengo che conoscesse molto bene anche Gessica. Lei non sarebbe mai salita sull’auto di uno sconosciuto”. Sulle tracce di sangue trovate dagli inquirenti all’interno dell’abitazione di Filippo Russotto, ex compagno della giovane, Enzo afferma: “Non escludo che quel sangue sia mio. Tempo fa, tra fine maggio e inizio giugno, ho avuto una forte lite con una persona e ho riportato una ferita. In quell’occasione sono andato a casa di Filippo per medicarmi. Anche Gessica era a conoscenza di quell’episodio e ci era rimasta molto male per quel brutto litigio”.
Il fratello di Gessica ha poi aggiunto: “Nei giorni scorsi i carabinieri hanno prelevato il mio Dna, quello di mia madre e anche quello di mio fratello Salvatore. Forse lo vogliono confrontare con quello trovato in casa di Russotto“. Parlando delle abitudini della sorella, ha dichiarato: “Prendeva degli psicofarmaci per la sua depressione, cominciata dopo la nascita dell’ultimo figlio – racconta a Giallo – . Ogni tanto beveva e il mix di alcol e psicofarmaci la rendeva imprevedibile e, purtroppo, facilmente attaccabile, una preda per qualche malintenzionato. Ma ripeto: dava confidenza solo a chi la conosceva bene. Per questo credo che qualcuno magari l’abbia vista fuori di sé e abbia approfittato del suo stato per farle del male. Sono molto deluso dall’atteggiamento tenuto dai miei compaesani. Non riesco a spiegarmi come il 12 agosto, quando a Favara c’è tantissima gente, nessuno abbia visto o sentito qualcosa. Non ci credo.”
Enzo ha poi detto la sua sulle indagini. “Hanno tirato fuori questa storia del giro di prostituzione in cui mia sorella sarebbe stata coinvolta. Mi fa un po’ sorridere… L’ho detto anche agli inquirenti. L’indagine sul giro di squillo risale a 4 anni fa… Se l’avessimo saputo prima, avremmo potuto fare qualcosa per Gessica. Ripeto, se davvero era coinvolta, perché ho molti dubbi e non sono il solo… […]… Credo che le ricerche per ritrovare Gessica siano cominciate troppo tardi. Noi familiari abbiamo avvertito subito i carabinieri, ma nessuno si è mosso per 4 giorni, 96 ore importantissime. Chi le ha fatto del male ha avuto tutto il tempo di nascondere le prove e di agire indisturbato, tant’è che ancora non sappiamo dove sia mia sorella e che cosa le sia accaduto”.
Gessica Lattuca, spunta l’ombra dei ricatti hard ai clienti del giro di prostituzione
Spunta una clamorosa traccia che sembrerebbe legare la scomparsa di Gessica Lattuca al giro di ragazze squillo gestito da Gaspare Volpe, suo ex datore di lavoro e oggi in carcere. Pare che gli inquirenti stiano indagando su delle vere e proprie estorsioni a luci rosse. Secondo quanto emerso, infatti, alcune delle donne presenti nell’organizzazione avrebbero ricattato i clienti considerati maggiormente facoltosi, quelli che avevano una reputazione da mantenere o più semplicemente uomini sposati.
Gli incontri fra queste e i clienti sarebbero avvenuti in località appartate, lontane da occhi indiscreti e spesso in autovetture o in casolari di campagna in disuso. Ma non è tutto qui. Pare, infatti, che alcune delle ragazze coinvolte fossero solite filmare le effusioni con un cellulare nascosto nelle borsette. Tutto questo all’insaputa del cliente di turno e per poterlo, in seguito, ricattare. Tale pista investigativa non ha fornito ancora elementi utili al ritrovamento di Gessica. Tuttavia, sembra comunque essere importante per giungere alla soluzione del giallo.