
E’ il delitto che sta indignando l’Italia intera: Desirée Mariottini, studentessa, 16 anni, è morta a Roma nel quartiere di San Lorenzo. La giovane sarebbe stata uccisa senza pietà da un gruppo di africani. Tre o quattro, ancora non è chiaro. Come non è ancora definita l’origine del decesso, anche se ha tutte le connotazioni di una “causa asfittica”.
Come è morta Desirée
Strangolata o soffocata, questa l’atroce morte della sedicenne di Cisterna di Latina. La ragazza ha forse subito gli abusi dopo aver assunto la famosa droga dello stupro. Una morte assurda e terribile, in una casa abbandonata occupata da extracomunitari. L’episodio è avvenuto a San Lorenzo quartiere universitario e della movida dei più giovani che di notte si trasforma anche in un teatro di spaccio e di alcool. Desirée venerdì 19 ottobre 2018 era arrivata lì con un’amica e non era la prima volta. Secondo i racconti di alcuni testimoni pare che la ragazza avesse l’abitudine di cercare un po’ di droga in cambio di sesso.
Il ritrovamento del corpo e l’autopsia
L’autopsia eseguita dal dottor Dino Mario Tancredi rivela i segni compatibili con una violenza sessuale e l’uso di sostanze stupefacenti. L’eventualità della droga dello stupro potrà essere confermata solo dagli esami tossicologici che richiedono più tempo. La storia di Desirèe richiama alla memoria quella di Pamela Mastropietro, violentata, drogata, uccisa e ridotta a pezzi un anno fa a Macerata. Per quel delitto è in carcere il nigeriano Innocent Oseghale.
Le indagini
A quanto pare l’inchiesta e le indagini sulla morte della sedicenne sono molto delicate e complesse. Sul caso stanno lavorando il pm Stefano Pizza e aggiunto Maria Monteleone e coordinano le indagini della Squadra mobile della capitale guidata da Luigi Silipo. Al momento sono già stati interrogate due ragazze, l’amica che venerdì era insieme a Desirée e la cugina di quest’ultima che abita a Roma, e alcuni extracomunitari.
Le testimonianze
Uno dei testimoni, di origini senegalesi, ha raccontato cosa è accaduto quella maledetta notte. Il filmato con la testimonianza è andato in onda durante la trasmissione di Rai 2 condotta da Eleonora Daniele, Storie Italiane. “Io sono del Senegal. Io c’ero quella sera, dopo che è morta, c’ero“, ha spiegato il testimone, che ha scelto di restare anonimo. “Sono arrivato lì tra mezzanotte o mezzanotte e mezza – ha aggiunto – sono entrato e c’era una ragazza che urlava. Ho guardato quella che urlava e c’era un’altra ragazza a letto: le avevano messo una coperta fino alla testa, ma si vedeva la testa. Non lo so se respirava ma sembrava già morta, perché l’altra ragazza urlava e diceva che era morta”.
Il racconto continua poi: “In quell’edificio (dove è stato ritrovato il corpo ndr.) in cui “c’erano africani e arabi: un po’ di gente – prosegue la fonte – sette persone o sei”, accanto a Desirée c’era quindi anche l’amica che, stando alla testimonianza del senegalese, “era italiana: penso pure fosse romana, parlava romano”. Questa seconda ragazza, secondo il testimone, “urlava che l’hanno violentata, poi lei ha anche preso qualche droga perché lì si vende la droga. È stata drogata perché aveva sedici anni. Da quello che diceva lei sono stati tre sicuramente o quattro”.
Alla ricerca dei colpevoli
Dopo l’esito dell’autopsia e ora è caccia al branco. A casa di Desirée, a Cisterna di Latina, il dolore e la disperazione sono laceranti. “Vogliamo giustizia, ma lasciateci in pace – dice al telefono il nonno, Ottavio Mariottini – mia figlia è distrutta. E mia nipote non doveva finire così. Ma non vogliamo aggiungere altro”». La studentessa liceale aveva rassicurato la madre, impiegata alla Regione Lazio, che avrebbe dormito fuori a casa dell’amica. Invece Desirèe e la sua amica sono arrivate fino a Roma, senza sapere che quella sarebbe stata la sua ultima notte. Il contenzioso al momento riguarda anche l’edificio nel quale è avvenuta l’uccisione: un casolare che da tempo sarebbe dovuto essere sgomberato.