
Si terrà il 26 novembre 2018 davanti al gup di Macerata Claudio Bonifazi l’udienza preliminare a carico di Innocent Oseghale. Quest’ultimo è accusato di aver ucciso e fatto a pezzi la 18enne romana Pamela Mastropietro il 30 gennaio scorso. I reati contestati dal procuratore Giovanni Giorgio, come riporta l’Ansa, sono omicidio volontario, vilipendio, occultamento di cadavere e violenza sessuale. Alcune accuse sono supportate dalla testimonianza di un detenuto, che ha diviso la cella con Oseghale. L’uomo ha riferito dei particolari, appresi dal nigeriano, che poteva conoscere solo l’imputato, difeso dagli avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramenzi. Oseghale ha ammesso di aver sezionato il corpo della giovane, negando però di averla violentata e uccisa.
L’udienza gup è affidata allo stesso magistrato che ha presieduto la Corte d’assise. Lo stesso che il 3 ottobre ha condannato a 12 anni di carcere il 29 enne Luca Traini. Quest’ultimo autore dei raid razzista colpi di pistola contro migranti per vendicare Pamela.
La versione di Oseghale
La versione di Oseghale non ha mai convinto i giudici. Come scritto da Repubblica, il nigeriano sostiene di avere incontrato Pamela ai giardini di Macerata. In seguito, di averle procurato una dose di eroina e di averla portata a casa sua. Qui la ragazza si sarebbe sentita male dopo l’assunzione della droga. Entrato nel panico si sarebbe disfatto del cadavere per paura. Una versione che non sta in piedi. Infatti, oltre ad essere smentita dall’autopsia, che ha accertato che la ragazza è stata uccisa con un coltello e violentata, è smentita anche dalla preziosa testimonianza del detenuto siciliano, compagno di cella di Oseghale. Il collaboratore di giustizia avrebbe rivelato dei dettagli fisici di Pamela, riferitigli da Oseghale stesso. Dettagli di cui neanche i magistrati erano a conoscenza viste le condizioni in cui è stato trovato il corpo ma che hanno trovato conferma nei familiari della giovane vittima.
Pamela Mastropietro, condannati per spaccio Desmond Lucky e Lucky Awelima
La Cassazione si è pronunciata il 17 ottobre 2018, nei confronti di Desmond Lucky e Lucky Awelima. I due nigeriani erano stati accusati precedentemente per l’omicidio di Pamela Mastropietro. Ora sono stati processati con il rito abbreviato per spaccio di droga. La condanna è di 8 anni di reclusione per Lucky Awelima e 6 anni per Desmond Awelima. I due saranno poi espulsi alla fine della pena. Unico imputato resta Innocent Oseghale, accusato di avere ucciso la 18enne romana e di averne fatto a pezzi il corpo.
Awelima e Desmond, sono rimasti in carcere per la cessione di stupefacenti. A Desmond Lucky viene, però, contestata anche una cessione di eroina a Pamela Mastropietro. L’accusa, sostenuta dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, aveva chiesto condanne rispettivamente a 6 anni e 6 mesi e a 6 anni e 4 mesi. Ma il gup Claudio Bonifazi ha stabilito pene più severe. “Troppo severa”, secondo l’avv. Francesca Palma, quella per il suo assistito Lucky Awelima, accusato di avere spacciato nei pressi di una scuola. Il legale di Desmond, avv. Gianfranco Borgani, attende le motivazioni per l’eventuale ricorso in appello.