Antonio Logli parla in esclusiva a Quarto Grado. L’intervista andrà in onda nella puntata di questa sera 19 ottobre 2018, alle ore 21.25 su Rete 4. La giornalista Francesca Carollo incontra il marito di Roberta Ragusa, accusato dell’omicidio della donna, nel salotto della casa dei due coniugi. “Questo è il salotto di casa vostra, qui ci sono decine di foto della vostra famiglia. C’è anche la foto del vostro matrimonio – esordisce la Carollo – E’ una casa come se qualcuno dovesse tornare dall’oggi al domani”. “Noi speriamo che torni (Roberta, ndr.) perchè oggettivamente io non l’ho uccisa come hanno detto i giudici. Per me, per noi tutti Roberta è viva. Quindi speriamo che torni” risponde fermamente Antonio Logli. “Quindi per te è viva Roberta?” chiede la giornalista. “Per me sì. Perchè se l’assassino sono io che non gli ho fatto niente, per me deve tornare. A meno che non sia successo qualcos’altro…”
“Io non ho ucciso Roberta”
“Tu hai detto ‘per me Roberta è viva e aspettiamo che torni’…sai che questa frase può attirarti un sacco di critiche?” chiede, logicamente, la Carollo. “Mah…allora devo dire una cosa: e quelli che hanno detto di me che sono un assassino? Io non sono un assassino. Io non ho ucciso Roberta.” replica in maniera convinta Logli. Il colloquio completo fra i due potremo vederlo solamente nella puntata di questa sera. Come sappiamo, però, il marito di Roberta continua a professarsi innocente, nonostante su di lui pesa la decisione della Corte di Assise d’Appello che lo ha condannato, lo scorso maggio, a ben 20 anni di reclusione. Per Logli le porte del carcere non si sono ancora aperte in quanto i suoi legali hanno richiesto l’appello in Cassazione.
La sentenza dell’ultimo grado di appello sarà confermata o totalmente ribaltata? Lo sapremo prossimamente. Cosa sia realmente successo quella tragica notte rimane ancora avvolto nel mistero, nonostante se ne siano sentite tante sulla fine che avrebbe fatto Roberta. Il super testimone, Loris Gozi, poco dopo la risonanza mediatica del caso ha voluto dire la sua, dichiarando che avrebbe sentito litigare due persone la notte del misfatto e che quelle sue persone erano proprio Roberta e il marito Antonio, ribaltando una volta per tutte la versione data invece da Logli.
Caso Roberta Ragusa, importante passo per Antonio Logli: presentato ricorso in Cassazione
Gli avvocati difensori di Antonio Logli, Saverio Sergiampietri e Roberto Cavani, hanno depositato il ricorso in Cassazione. Si avvia quindi l’atto finale del processo riguardante la scomparsa di Roberta Ragusa. Secondo la ricostruzione effettuata dalla Procura la giovane madre è stata uccisa dal marito. Il corpo di Roberta non è mai stato ritrovato ma ciò, per chi ha svolto le indagini, non determina l’incertezza del delitto. Indubbiamente l’eventuale ritrovamento farebbe chiarezza sulla dinamica dell’atto omicidiario tuttavia non aggiungerebbe ulteriori elementi. Antonio Logli è ritenuto il solo colpevole della scomparsa e della morte di Roberta Ragusa e per tale ragione è stato condannato a 20 anni di reclusione.
Per i legali del marito di Roberta Ragusa ci sarebbero dei passaggi illogici nella ricostruzione basata su orari e testimonianze. Su questi elementi baseranno il ricorso. Secondo la Corte d’Appello il movente sarebbe legato a motivi economici. Roberta Ragusa avrebbe scoperto la relazione extraconiugale del marito ed era intenzionata a lasciarlo. Logli temeva che con la separazione avrebbe potuto perdere tutto: l’autoscuola era intestata ad entrambi i coniugi e la casa era di proprietà dei genitori della donna. Per i giudici d’Appello la tesi dell’allontanamento volontario sostenuta dalla difesa è “del tutto fantasiosa e illogica”. La sentenza definitiva sarà celebrata almeno tra un anno.