La Marchesa d’Aragona, spogliarello nella Casa del GF Vip. Walter Nudo imbarazzatissimo. Scoppia la polemica
La Marchesa d’Aragona ha stupito tutti durante la nottae. La nobile Daniela Del Secco ha realizzato uno spogliarello sexy che i fan del reality hanno potuto seguire in diretta. Protagonista della scena anche Walter Nudo, il quale ha ha risposto in maniera davvero imbarazzata alla “dedica” speciale della Marchesa. Si sa, la Marchesa ha un debole per il bel Walter e non fa nulla per nasconderlo.
Daniela, invitata dai coinquilini a fare uno streptease, non era d’accordo prima ma poi si è lasciata andare. A convincerla il sostegno di Nudo. Affermazione scioccante della Marchesa: “Se il Grande Fratello mette la musica”, provando così ad arginare le richieste sempre più insistenti ma il GF esaudisce la sua richiesta. Così ecco come viene realizzato lo spogliarello tra gli applausi e le risate degli altri compagni.
La Marchesa Daniela D’Aragona non è Nobile? Ecco la verità, svelata la sua identità aristocratica
Così Riccardo Signoretti, direttore del settimanale Nuovo, attacca e sembra smascherare la Marchesa Daniela Del Secco D’Aragona attuale concorrente del Gf Vip. La donna – a detta del giornalista – non avrebbe veramente il sangueattualmente tra i concorrenti del ‘Grande Fratello Vip’, non avrebbe il sangue blu come racconta.
Riccardo Signoretti, infatti, ha contattato diversi esponenti della nobiltà romana e ha scoperto che la donna avrebbe inventato di sana pianta il suo titolo. Stando a quanto raccontato da Andrea Cardella, il figlio adottivo di Marina Ripa Di Meana, tale Daniela Del Secco era una venditrice di creme e proprio la Ripa Di Meana le consigliò di sfruttare l’assonanza del suo cognome con quello della famiglia nobile “Secco” per vendere di più. Fu così che la Del Secco avrebbe aggiunto il “D’Aragona” al suo nome.
Ovviamente, come in tutte le storie anche questa ha le sue due versioni. Ma come ricorda Today, già nel 2013 era successo un fatto simile. La famiglia Secco D’Aragona (senza il “Del”), diffuse una nota per sconfessare la marchesa (?): “Non ha nulla a che vedere con noi”.
GF Vip 2018, la marchesa Daniela D’Aragona? Non avrebbe alcun titolo nobiliare e avrebbe un passato da venditrice di creme
Vera marchesa o fake costruito ad arte? I dubbi sulla veridicità del titolo nobiliare di Daniela Del Secco d’Aragona (così, perlomeno, è come si fa chiamare) esistono da anni. Già nel 2013 Dagospia si occupava dell’eccentrico personaggio della movida romana: “Daniela si chiama sì Del Secco, come risulta anche dall’elenco dell’Ordine dei giornalisti lombardi (al quale è iscritta dal 1992, ndr). Ma il “d’Aragona” se lo è aggiunto lei, sfruttando una somiglianza con una vera famiglia marchionale. Eh già, perché sull’Albo d’Oro si trovano i “Secco d’Aragona”, stirpe milanese, ma nessuna Daniela risulta all’appello dell’edizione 2005 (o di quelle precedenti)”, scriveva il sito di Roberto D’Agostino.
Ora che Daniela Del Secco è dentro la Casa del Grande Fratello Vip il dilemma si riaccende: non sarebbe, insomma, una vera Marchesa. Anche perché, come hanno fatto notare a Domenica Live nei giorni scorsi, “essendoci la Repubblica, i titoli nobiliari non hanno più alcun valore”. Piuttosto i beninformati sostengono (ma noi prendiamo queste informazioni con il beneficio del dubbio) chein realtà la donna abbia un passato da estetista e venditrice di creme per i calli. Effettivamente basterebbe andare sul sito ufficiale della Del Secco per trovare prodotti di cosmetica in vendita: una crema da 30ml arriva può arrivare a costare anche 650 euro.
I veri del Secco d’Aragona, famiglia nobiliare milanese, già nel 2013 avevano deciso di “sconfessare” la divertente Daniela con una nota ufficiale: “La Famiglia Secco d’Aragona ha appreso che la signora Daniela Del Secco utilizza il cognome della Famiglia ovvero fa riferimenti, peraltro neppure corretti, alla storia della Famiglia medesima. La Famiglia Secco d’Aragona tiene a precisare che la suddetta signora Daniela Del Secco non ha nulla a che vedere con la Famiglia Secco d’Aragona, alla quale infatti non appartiene, e si riserva ogni più opportuna.