Gessica+Lattuca%2C+vicini+alla+svolta%3A+si+comparano+Dna+e+tracce
velvetgossipit
/2018/10/19/gessica-lattuca-vicini-alla-svolta-si-comparano-dna-e-tracce/amp/

Gessica Lattuca, vicini alla svolta: si comparano Dna e tracce

Il caso di Gessica Lattuca, la 27 enne di Favara scomparsa dal 12 agosto 2018, è vicino ad una svolta. La prossima settimana, nei laboratori del Ris di Messina, verrà comparato il Dna acquisito fra familiari e Filippo Russotto e alcune tracce rilevate e repertate dagli stessi specialisti all’interno dell’abitazione dell’ex compagno di Gessica. Come riportato da Agrigento Notizie, si tratterà di esami squisitamente di laboratorio che sembrano essere molto attesi dai carabinieri  di Favara e da quelli del nucleo Investigativo del comando provinciale di Agrigento. Gli inquirenti, senza un solo momento di stop, continuano ad indagare su quanto è accaduto alla giovane donna, mamma di quattro bambini piccoli. Filippo Russotto è stato iscritto nel registro degli indagati, un fascicolo che ipotizza il sequestro di persona e lo sfruttamento della prostituzione. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Paola Vetro e dall’aggiunto Salvatore Vella.

Le dichiarazioni di Filippo Russotto

Stando sempre a quanto rivela il giornale online di Agrigento, l’ex compagno della 27 enne scomparsa sarebbe stato sentito nelle ultime ore dai carabinieri della tenenza di Favara. Il motivo non è ancora stato chiarito. L’uomo continua, dal canto suo, a dichiararsi innocente. Proprio ieri, 18 ottobre 2018, aveva detto la sua davanti le telecamere di Mattino Cinque. “Io sono innocente al 100%, ma lascio che le forze dell’ordine facciano il loro lavoro“. Sulle tracce di sangue trovate nel bagno di casa sua, si era così espresso: “Il sangue trovato in casa mia è del fratello di Gessica, ma è perché lui si era fatto male dando i pugni in giro per strada quando ha saputo della scomparsa, e io l’ho aiutato a pulirsi”. 

Russotto ha poi esortato la famiglia della giovane scomparsa a dire la verità. “Che dicessero la verità – dice Filippo – La verità la sanno loro, non io. Cosa faceva Gessica, dove andava…io sono all’oscuro di tutto”. Sull’ipotesi delle forze dell’ordine che la 27 enne possa essere finita in un giro di prostituizione legato all’ex datore di lavoro Giuseppe Volpe, ha detto:”Tante persone la verità non la dicono. La verità è che Gessica usciva, usciva sia la sera che il giorno…lo sa tutto il paese…[…]…Io non ho mai sentito dire del giro di prostituzione. Io in quel periodo ero agli arresti domiciliari e come facevo a saperlo?”

Gessica Lattuca, spunta l’ombra dei ricatti hard ai clienti del giro di prostituzione

Spunta una clamorosa traccia che sembrerebbe legare la scomparsa di Gessica Lattuca al giro di ragazze squillo gestito da Gaspare Volpe, suo ex datore di lavoro e oggi in carcere. Pare che gli inquirenti stiano indagando su delle vere e proprie estorsioni a luci rosse. Secondo quanto emerso, infatti, alcune delle donne presenti nell’organizzazione avrebbero ricattato i clienti considerati maggiormente facoltosi, quelli che avevano una reputazione da mantenere o più semplicemente uomini sposati. 

Volpe è finito in manette poiché coinvolto nel giallo della giovane mamma di 4 figli, sparita da Favara il 12 agosto scorso. L’uomo però non agiva da solo, bensì insieme ad un altro pregiudicato favarese, ed insieme gestivano un giro di prostituzione. Dalle intercettazioni telefoniche, effettuate dai Carabinieri di Agrigento tra il 2015 e il 2017, è emerso più volte che Gessica Lattuca si prostituiva insieme ad una sua amica. Le giovani in cambio della prestazione sessuale con i clienti, come riporta Il Messaggero, ricevevano poche decine di euro, dosi di cocaina e generi alimentari. 

Ora, però, sembra affacciarsi un’altra inquietante ipotesi sul caso della 27 enne scomparsa. Sembrerebbe che all’interno del giro di prostituzione siano coinvolte non solo ragazze residenti a Favara, ma anche ad Agrigento e Castrofilippo. Gli incontri fra queste e i clienti sarebbero avvenuti in località appartate, lontane da occhi indiscreti e spesso in autovetture o in casolari di campagna in disuso. Ma non è tutto qui. Pare, infatti, che alcune delle ragazze coinvolte fossero solite filmare le effusioni con un cellulare nascosto nelle borsette. Tutto questo all’insaputa del cliente di turno e per poterlo, in seguito, ricattare. Tale pista investigativa non ha fornito ancora elementi utili al ritrovamento di Gessica. Tuttavia, sembra comunque essere importante per giungere alla soluzione del giallo.

 

 

Exit mobile version