
La famiglia di Maria Tanina Momilia, la 39 enne uccisa e poi gettata in un canale a Fiumicino, ipotizza che Andrea De Filippis, l’uomo che ha confessato il delitto, possa avere avuto un complice. La versione del personal trainer non convince abbastanza sia i familiari della vittima che gli stessi inquirenti. A destare sospetti, in primo luogo, sono le modalità dell’omicidio. Chi conosce De Filippis, poi, continua a ribadire la sua innocenza e il suo essere una persona altruista, disponibile e soprattutto dotata di self control. Ai microfoni di Chi l’ha visto? il legale difensore dell’uomo, Cristian Milita, non si capacita di come abbia potuto commettere il crimine.
“Lo conosco da tanti anni – spiega l’avvocato – perché l’ho assistito nella sua causa di separazione. Ha ammesso totalmente le sue responsabilità, ha riferito circa la lezione che è avvenuta quella maledetta domenica e della lite. Allo spintone di Tanina, De Filippis ha reagito prendendo dallo sgabuzzino un manubrio di cinque chili. Per chi lo conosce come me da alcuni anni è incredibile, perché ha un alto self control. Il tutto è successo per un raptus che nemmeno lui si sa spiegare. Dice: Il colpo subito alla spalla non certo fortissimo mi ha dato la reazione tipica del karateca che reagisce all’attacco ma prende un attrezzo“.
Il personal trainer ha confessato di aver agito completamente da solo. I familiari di Maria Tanina, però, credono che abbia avuto un complice e che ora nasconda la verità. “Ci sta poca lucidità in questo omicidio e c’è una complicità. Se qualcuno sa qualcosa che parlasse, che si facesse coraggio. Vogliamo la verità“, questo l’appello della famiglia della donna. Per l’avvocato di De Filippis poi. vi sono molti punti oscuri nella vicenda. In primis, la confessione dell’uomo arrivata subito dopo la dichiarazione di innocenza. In secondo luogo, il fatto che da maestro di karate avrebbe potuto ucciderla a mani nude. Dubbi anche sulle modalità dell’occultamento del corpo e sulla scelta del canale. L’uscita di un cadavere dalla palestra non poteva passare inosservata. Nel canale poi era troppo semplice.
Omicidio Maria Tanina Momilia: confessione scioccante del personal trainer
Le indagini avevano già rivolto l’attenzione sul personal trainer e la sua confessione non ha fatto che confermare i sospetti. “Ho ucciso io Tanina – ha ammesso ai Carabinieri Andrea De Filippis – voleva raccontare a tutti di noi. L’ho ammazzata in palestra dopo la lezione. L’ho voluta incontrare per dirle che questa storia così non poteva continuare”. Questo è ciò che ha detto l’uomo, il quale ha aggiunto di aver utilizzato un manubrio da body bulding per colpirla alla nuca. Ovviamente la confessione sarà oggetto di verifiche da parte degli inquirenti. La sua è stata un ammissione lunga, durata più di 8 ore, interrotta dalle lacrime e dai sopralluoghi con i Ris nella palestra, luogo del delitto.
“Dovevamo vederci per chiarire una volta per tutte questa storia”, ha dichiarato De Filippis agli inquirenti, aggiungendo: “Volevo troncare e ho detto basta. Lei non ne voleva sapere e ha minacciato di dirlo a Stefania, la mia compagna. Così non ci ho visto più, ho avuto uno scatto d’ira e l’ho colpita. Sono pronto a prendermi le mie responsabilità: ho fatto tutto da solo. Ho ucciso e nascosto il corpo, volevo non lo ritrovasse nessuno“. Il personal trainer ha poi raccontato che, dopo averla colpita, Maria Tanina Momilia era agonizzante, stesa per terra sul tatami. Intorno a lei vi era una pozza di sangue che lui ha provato a pulire. Proprio mentre Tanina era agonizzante che De Filippis, stando quanto lui stesso ha dichiarato, le ha messo un sacchetto in testa e l’ha uccisa. L’uomo l’ha caricata nella sua auto e la lascia lì fino a notte fonda. Poco prima dell’alba, ha abbandonato il corpo nel fosso di via Castagnevizza.