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Pamela Mastropietro, condannati per spaccio Desmond Lucky e Lucky Awelima

La Cassazione si è pronunciata quest’oggi, 17 ottobre 2018, nei confronti di Desmond Lucky e Lucky Awelima. I due nigeriani erano stati accusati precedentemente per l’omicidio di Pamela Mastropietro. Ora sono stati processati con il rito abbreviato per spaccio di droga. La condanna è di 8 anni di reclusione per Lucky Awelima e 6 anni per Desmond Awelima. I due saranno poi espulsi alla fine della pena. Unico imputato resta Innocent Oseghale, accusato di avere ucciso la 18enne romana e di averne fatto a pezzi il corpo.

Awelima e Desmond, sono rimasti in carcere per la cessione di stupefacenti. A Desmond Lucky viene, però, contestata anche una cessione di eroina a Pamela Mastropietro. L’accusa, sostenuta dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, aveva chiesto condanne rispettivamente a 6 anni e 6 mesi e a 6 anni e 4 mesi. Ma il gup Claudio Bonifazi ha stabilito pene più severe. “Troppo severa”, secondo l’avv. Francesca Palma, quella per il suo assistito Lucky Awelima, accusato di avere spacciato nei pressi di una scuola. Il legale di Desmond, avv. Gianfranco Borgani, attende le motivazioni per l’eventuale ricorso in appello.

Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale trasferito a Forlì: ecco perché

Dopo il rinvio a giudizio per spaccio di droga, l’unico indagato per l’omicidio di Pamela MastropietroInnocent Oseghaleè stato trasferito a Forlì. L’uomo, 29enne di nazionalità nigeriana, per la Procura di Macerata ha ucciso brutalmente la 18enne romana, dissanguando successivamente il suo corpo, pulendolo con la candeggina e facendolo a pezzi, per poi riporlo all’interno di due trolley che ha poi provveduto ad abbandonare vicino Pollenza, in provincia di Macerata. Innocent Oseghale era stato trasferito il 18 febbraio scorso dal carcere di Montacuto, ad Ancona, nel carcere di Marino del Tronto, ad Ascoli Piceno. 

Secondo quanto rivelato, Oseghale all’interno del carcere di Marino del Tronto ha rivelato nuovi particolari di quanto accadde a fine gennaio nel suo appartamento di Macerata, dove fu uccisa Pamela Mstropietro. Il suo “confessore” ha però deciso di rivelare il tutto agli inquirenti, collaborando quindi con la giustizia. Parole che per la Procura di Macerata equivalgono ad una vera e propria confessione dell’omicidio. Innocent Oseghale, interrogato il 18 settembre scorso in carcere dal procuratore Giovanni Giorgio, che in quella sede ha dichiarato chiuse le indagini, continua ad ammettere solo di aver sezionato il cadavere e di avere avuto con Pamela un rapporto consensuale. 

Omicidio Pamela Mastropietro, Oseghale confessa: “Ho sezionato io il corpo”

Innocent Oseghale sul finire del mese di luglio aveva chiesto un colloquio con gli inquirenti. Assistito dai suoi avvocati aveva rivelato nell’interrogatorio: “Una volta a casa Pamela si è iniettata l’eroina e subito dopo si è sentita male. Ho chiesto aiuto a Antonhy, un mio amico, al telefono. Lui mi ha suggerito di gettarle sul corpo dell’acqua fredda e di chiamare l’ambulanza. Ho avuto paura. Lei non rispondeva più“. Oseghale aveva continuato a rigettare l’accusa di omicidio e di violenza sessuale e, assistito dal suo avvocato Simone Matraxia, aveva fatto chiarezza sugli ultimi momenti trascorsi nel suo appartamento di Macerata in compagnia di Pamela Mastropietro.

 

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