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Detto da loroPrimo Piano

Eleonora Giorgi e Stefano Sala: “Per la droga ci sono passato anchio”, la confessione shock

Le parole incriminate

E’ successo subito dopo la puntata del 15 ottobre 2018 all’interno del Grande Fratello Vip. Eleonora Giorgi e Stefano Sala, sono stati censurati dalla regia del GFVip in merito ad un discorso che stavano facendo nella notte e che riguarda un argomento molto delicato. La Giorgi infatti, si stava confessando col suo adorato Stefano Sala, raccontando di aver avuto in passato, dei seri problemi con la droga. Dall’altra parte Sala, ha esclamato: “Vabbè ci siamo passati tutti da lì”, ammettendo indirettamente di aver fatto uso di sostanze stupefacenti anche lui.

La confessione shock di Eleonora Giorgi

Eleonora Giorgi, si era lasciata andare già qualche tempo fa in un’intervista a La confessione, di Peter Gomez, in onda su canale 9 a marzo. «Il mio fidanzato, Alessandro Momo, perse la vita in un incidente in moto: gliela avevo prestata io. Da quel momento mi sono persa, poco dopo ho cominciato a drogarmi». Erano esattamente queste le parole che la Giorgi aveva raccontato per la prima volta. Fu proprio quello l’episodio che fece cadere Eleonora Giorgi in un turbine discendente fino ad arrivare alla dipendenza con l’eroina.

Alla domanda del conduttore “Come è avvenuto il passaggio dalle droghe leggere a quelle pesanti?” la Giorgi rispose: “Si trattava di un’appartenenza generazionale. Per chi viveva la propria gioventù negli anni ’70, era quasi naturale provare certe esperienze”. Poi, giovanissima, arrivò il cinema “e io mi ritrovai a essere la Lolita d’Italia, un’immagine che non mi corrispondeva per niente. Gli uomini si aspettavano da me un certo tipo di suggestione erotica che non mi apparteneva”.

Come finì sulla strada della droga

Ai tempi, Eleonora Giorgi frequentava attori, intellettuali e artisti tra cui il pittore Mario Schifano. “Mario era completamente folle. Io allora non sapevo nemmeno cosa fosse la cocaina. Non capivo perché, vestito di nero, in quella grande casa vuota, zompettasse elettrico da tutte le parti”. Era proprio in quella casa che lei frequentava che girava molta droga. “C’era una pipa di oppio che le persone si passavano di mano in mano.

Io pensavo si trattasse di una cosa indiana, invece mi si incrociarono gli occhi e svenni come ipnotizzata. Ho fatto il sonno più lungo della mia vita”. Oggi non può far altro che ringraziare Angelo – di nome e i di fatto – Rizzoli, editore del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera dal ’78 all’83. Fu lui che le diede una speranza. “Al di là dei problemi giudiziari che arrivarono dopo, l’incontro con Angelo mi restituì alla vita: andai in clinica e mi disintossicai. Oggi posso dire che è l’unica cosa che non rifarei”.

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