
Su un tetto, sui binari del treno, alla guida: rischiare la vita per un semplice autoscatto col cellulare, per immortalare in un fermo immagine quel momento di pura adrenalina. Si chiama Daredevil Selfie la pericolosa moda dei selfie estremi, che sta contagiando sempre più giovani. La morte del 15enne caduto dal tetto di un centro commerciale a Sesto San Giovanni (alle porte di Milano) ha riacceso i riflettori su un’assurda pratica, diffusissima soprattutto tra gli adolescenti. Le cronache sono piene di casi simili. I più fortunati se la cavano con qualche “ammaccatura”. A tanti altri non va così bene. Ma per quale motivo lo fanno? Sostanzialmente per mettersi in mostra o semplicemente per gioco. Skuola.net, recentemente, ha voluto vederci chiaro, intervistando oltre 4mila studenti, per capire cosa si nasconda dietro questo fenomeno dai numeri in costante crescita.
Un selfie estremo per provare sensazioni forti
I dati sono decisamente allarmanti: il 13% degli intervistati ha provato almeno una volta a farsi un selfie in situazioni poco sicure. Tra questi, l’11% ha anche confessato di aver avuto imprevisti che hanno messo a repentaglio la propria vita. Qualcuno lo ha fatto scientemente: il 18% per provare sensazioni forti, l’8% per sentirsi grande di fronte agli amici. Ma non sempre la scelta è ponderata: per il 63% non c’è stato bisogno di una motivazione particolare; si fa e basta. Quasi sempre, quindi, si tratta di un gesto volontario: solo il 10% ha detto di aver rischiato perché in qualche modo ‘costretto’ dal branco. In più, nella maggior parte dei casi c’è consapevolezza di quello che si sta facendo: il 65% degli intervistati si è detto consapevole di rischiare.
Macchine, tetti e stazioni le location preferite
Ma dove vanno in scena queste sfide con la vita? Non c’è un luogo preferito in assoluto, basta che sia ‘al limite’. Alcuni set, però, sono molto gettonati. Il 26% ha provato a fare un selfie estremo mentre era alla guida del motorino, della bicicletta o addirittura in auto. Un altro 25% ha preferito provare la sensazione del salto nel vuoto, salendo su un edificio o sporgendosi da un dirupo. Mentre il 14% ha scelto una stazione ferroviaria o la fermata della metropolitana. E non importa che uno su 3, a conti fatti, ha avuto paura. Perché l’85% lo rifarebbe.
In tanti postano l’impresa sui social network
E, trattandosi di un fenomeno che riguarda i giovanissimi, naturalmente non può rimanere fuori la dimensione social. Quasi tutti i ragazzi che si sono dati al Daredevil Selfie lo hanno fatto per condividere la propria ‘impresa’. Un quarto ha inviato l’immagine agli amici e l’ha postata sui social network; un altro 27% si è concentrato solo su questi ultimi, puntando ad amplificare l’eco del gesto; il 17%, al contrario, si è limitato a mandarlo via chat solo agli amici più stretti. Mentre appena il 31% ha preferito tenerselo per sé, quasi come fosse un trofeo.
Selfie estremi: boom di morti per scattare una foto
I selfie estremi sono una tendenza degli ultimi anni che non accenna a scemare. La pericolosità del trend però aumenta con il passare del tempo: più si va avanti più si cercano pose nuove e sempre più audaci. Purtroppo non è una moda innocua. Negli ultimi anni, infatti, sono state più di 170 le vittime che in cerca di like hanno perso la vita per una foto estrema. Dalle cime dei grattacieli allo scampare ai treni di passaggio, dalle finte l’impiccagioni al rimanere attaccati alle finestre di palazzi altissimi. Tra i paesi più a rischio c’è sicuramente la Russia che si è trovata costretta a rendere pubblica una guida al selfie sicuro in cui vengono elencate tutte le situazioni da evitare. L’Italia ovviamente non è esente, le statistiche sono preoccupanti. Gli incidenti ferroviari sono aumentati del 63% nel 2016 e tra i giovani le vittime sono circa una al mese.