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Morte David Rossi, perquisita la casa della “Iena” Monteleone: ecco perché [VIDEO]

Si riaccendono i riflettori sulla morte di David Rossi: è stata perquisita la casa della “Iena” Antonino Monteleone. La polizia postale si è presentata ieri, 1 ottobre, con un mandato di perquisizione emesso dalla Procura di Genova, che si occupa dell’inchiesta che riguarda la morte dell’ex capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena. Gli agenti hanno chiesto ad Antonino Monteleone di lasciare il computer, che abitualmente usa per lavoro, per copiare una parte della memoria. Secondo la Procura di Genova, la perquisizione personale e del domicilio del giornalista si è resa necessaria per arrivare all’identità dell’escort che Le Iene hanno intervistato per vederci chiaro sulla vicenda dei festini a luci rosse, in cui sarebbero coinvolti esponenti della magistratura, vertici del MPS e anche altre figure influenti nello scenario politico senese. La Iena Antonio Monteleone ha poi registrato un filmato dopo la perquisizione in cui spiegava quanto avvenuto: “Non ho mai voluto rivelare l’identità della fonte che ci ha raccontato dei festini. Se da una parte sono contento che la procura di Genova continui a indagare, dall’altra però sono preoccupato, perché così facendo si mina la serenità dei giornalisti a mantenere la segretezza delle proprie fonti“.

Nel decreto di perquisizione, pubblicato sul sito de Le Iene, si legge che la Procura di Genova non era riuscita a identificare l’escort intervistato dal programma. L’identificazione di quest’ultimo è importante per i pubblici ministeri per confermare la tesi dei festini a luci rosse che si ricollegano alla morte di David Rossi. Sul suo decesso infatti sembra che la magistratura di Siena abbia condotto le indagini in maniera superficiale e lacunosa, archiviando ben presto il caso come suicidio. Diversi però sono gli elementi che non combacerebbero con tale ipotesi, come per esempio: la caduta successiva dell’orologio rispetto al volo di David Rossi; le ferite riportate sul corpo dell’ex capo della comunicazione riconducibili ad un’aggressione; la mancanza di analisi sui suoi vestiti, sui tabulati telefonici e sulle telecamere della zona e sulla figura di una persona che si vede comparire nel vicolo dove David Rossi è deceduto dopo ben 22 minuti di agonia. Ci si augura quindi che questa perquisizione resasi necessaria possa realmente far emergere la verità sulla morte dell’ex capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena.

Photo Credits Facebook, Video Credits Quarto Grado

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