I giudici del Tribunale del Riesame non credono alla versione di Fabrizio Pasini sull’omicidio di Manuela Bailo: “Un soggetto all’evidenza crudele e spietato e che fino a ora non ha rivelato alcun segno di resipiscenza”. Inoltre, scrivono nelle motivazioni: “Se lasciato libero sarebbe in grado di ripetere condotte violente in danno di chicchessia“. Per tali ragioni il Tribunale del Riesame non ha accettato la richiesta degli arresti domiciliari per Fabrizio Pasini, il cui legale aveva avanzato anche la derubricazione del reato da omicidio volontario a preterintenzionale. Secondo la Procura l’amante di Manuela Bailo avrebbe colpito la donna alla testa con un oggetto contundente e poi le avrebbe reciso la carotide con un’arma bianca. “Allo stato – scrivono i giudici del Riesame – l’ipotesi accusatoria è pienamente fondata”.
Fabrizio Pasini dal carcere continua però a sostenere che Manuela Bailo è morta dopo essere caduta per le scale a causa di una sua spinta. Il Tribunale del Riesame ritiene ciò non veritiero, sia per quanto evidenziato dall’autopsia sul corpo della donna e sia per la dinamica dell’evento raccontato. “Manuela poteva aggrapparsi mentre precipitava – osservano i giudici –. Lungo la scala e nel piano terminale non sono state trovate tracce di sangue“, inoltre “non si vede come il taglio possa attribuirsi all’azione di un animale o di altri agenti. L’azione di animali avrebbe potuto determinare un’altra scarnificazione, ma mai avrebbe provocato una ferita con le caratteristiche rilevate”. Per tali motivazioni i giudici del Riesame hanno deciso di negare la scarcerazione di Fabrizio Pasini, evidenziando inoltre che l’ex sindacalista potrebbe, una volta fuori dal carcere, cercare di inquinare le prove visto il comportamento tenuto nei giorni successivi al delitto. “Dopo l’omicidio – marcano i giudici – Pasini si recava in vacanza con la famiglia e durante le ferie faceva lo gnorri, al telefono, con chi essendo al corrente della sua relazione con Manuela gli chiedeva notizie della ragazza”. Aggiungendo: “Pasini ha intenzionalmente cagionato la morte di Manuela, vuoi perché la Bailo non voleva proseguire la relazione come ha sostenuto, vuoi per un eccesso d’ira legato al tatuaggio, vuoi per altre problematiche che solo le indagini possono svelare”.
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