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Elena Ceste, Michele Buoninconti aggredito in carcere: scioccante epilogo

Si riaccendono i riflettori sull’omicidio di Elena Ceste. Ad attirare l’attenzione è il marito, Michele Buoninconti, il quale è stato aggredito in carcere. L’ex vigile del fuoco, condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione per aver ucciso e occultato il cadavere della moglie, dopo la conferma della condanna da parte della Cassazione era ritornato nella sua cella nel carcere di Saluzzo, in provincia di Cuneo. Tutto sembrava procedere come da “manuale”: il marito di Elena Ceste, in tutti questi anni di carcere, è sempre stato un detenuto modello ed ha sempre rispettato le norme e i regolamenti vigenti all’interno del penitenziario, ma qualcosa nei giorni scorsi è andato storto. Per una banale discussione Michele Buoninconti è stato aggredito e picchiato da un altro detenuto che gli ha provocato diverse lesioni. L’ex vigile del fuoco è stato poi portato nell’infermeria del carcere, dove è stato medicato.

Stando quanto rivelato da La Stampa, il marito di Elena Ceste non ha reagito e quasi non si è difeso. La polizia penitenziaria vuole vederci chiaro sulla vicenda e per tale ragione ha avviato un’indagine interna. L’avvocato di Buoninconti, Enrico Scolari, è intervenuto sulla faccenda dichiarando: “Buoninconti è un uomo pacifico che sta scontando la pena inflitta, se possibile, con serenità ed equilibrio. In questa fase, la più delicata, dovrebbe trascorrere il tempo in un clima il più possibile tranquillo. Il fatto che non abbia reagito in alcun modo, è il segno di rispetto e di attenzione verso le autorità carcerarie, un modo per evitare ulteriore incidenti”. Nel frattempo la casa di Costigliole d’Asti, in cui viveva insieme alla moglie e ai suoi quattro figli, sarà venduta e l’ex vigile del fuoco ha deciso di dare la sua parte di proprietà ai figli, anche se quest’ultimi, da quando è stato arrestato, non hanno più avuto alcun rapporto con lui. Gli adolescenti, dopo l’omicidio e l’arresto, sono stati affidati ai nonni materni, con i quali vivono da anni.

Photo Credits Facebook

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