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Runa Moccia scomparsa da due mesi: la scioccante ipotesi del padre

Sono passati due mesi dalla scomparsa di Runa Moccia, la 17enne di Asti sparita nel nulla il 29 luglio scorso. Il padre, intervistato da Spy, ha rivelato la sua scioccante ipotesi. L’uomo, insieme alla moglie, non si da pace, soprattutto dopo il post pubblicato sul profilo Facebook della ragazza, il 15 agosto 2018. “STO BENE“, si legge sulla sua bacheca del noto social, ma quel messaggio l’ha scritto davvero Runa Moccia, oppure qualcun altro? Il padre della ragazza ritiene che quelle parole scritte a caratteri cubitali siano state pubblicate da chi la trattiene contro la sua volontà. “Sono sicuro che qualcuno le impedisca di mettersi in contatto con noi. Chi lo ha scritto potrebbe aver pensato che così avrei smesso di cercarla“, afferma Piero Moccia. Runa sembra essersi volatizzata. La giovane quel pomeriggio del 29 luglio era uscita per una passeggiata con gli educatori e gli altri ospiti della Casa Famiglia di Cantarana, in provincia di Asti. Runa viveva lì in quanto ai suoi genitori, nel 2014, era stata revocata la patria potestà per lo stato d’indigenza nel quale si trovavano. I Servizi Sociali erano quindi intervenuti trasferendo i loro cinque figli in diverse strutture. Un trauma ulteriore per i ragazzi che, oltre ad allontanarsi dai genitori, si sono visti dividere.

Runa ha una sorella gemella, Rachele, e i gemelli sono figli particolari, tra di loro c’è un amore viscerale, non puoi dividerli”, aggiunge il padre. “Le mie figlie soffrono dal momento in cui sono state separate… si scambiavano i vestiti, si pettinavano i capelli l’una con l’altra e, dal 2014, hanno potuto farlo solo una volta al mese quando c’erano gli incontri neutri. Sono sicuro che se fossero state insieme non saremmo qui a parlare“, rivela Piero Runa a Spy aggiungendo che questa separazione è stata una vera e propria crudeltà. Runa Moccia in passato si era già allontanata volontariamente dalla comunità, ma questa volta sembra essere ben diverso: “Non è mai stata via più di dieci giorni e si è sempre fatta sentite al massimo il giorno dopo con me o con sua sorella, aveva il telefono. Questa volta è uscita senza cellulare, senza documenti e senza soldi. Non è normale. Rachele è angosciata, non è normale che non si sia fatta sentire neanche con lei, con le sue amiche… Forse le hanno fatto del male”. Il padre ha poi ipotizzato che il ragazzo egiziano, con cui Runa si frequentava dal dicembre del 2017, può averla plagiata convincendola a fare qualcosa che lei non voleva. “Penso che le impediscano di parlare con noi – ha aggiunto il padre di Runa Moccia riferendosi al giovane – Lui non lavorava, magari è finito in un giro di droga, di prostituzione, ho pensato di tutto…”. Il padre ha poi rivelato delle telefonate scioccanti e dei messaggi ricevuti in cui, a suo avviso, qualcuno si fingeva di essere Runa Moccia. Inoltre, nell’ultimo loro colloquio, la giovane aveva rivelato al padre che con il ragazzo egiziano, conosciuto in Comunità, la storia era finita. “Mi ha detto con decisione ‘No, sono scappata da lui’. Ha detto che aveva tante cose da raccontarmi, ma non eravamo soli e non c’era più tempo”.

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