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Cose da Vip

Emanuele Morganti massacrato fuori la discoteca: scoppia la polemica, ecco perché

Ad una settimana dall’inizio del processo riguardante l’omicidio di Emanuele Morganti, il 20enne di Tecchiena massacrato fuori la discoteca Mirò Music Club (ormai chiusa) di Alatri, salta immediatamente all’occhio che il comune della provincia di Frosinone, nonostante quanto annunciato nei mesi scorsi, non si è costituito parte civile. Questa dimenticanza non è stata accolta di buon grado, facendo scoppiare una vera e propria polemica. Facciamo però un passo indietro e cerchiamo di ricostruire cosa avvenne quella tragica notte tra il 23 e il 24 marzo del 2017. Era una sera come tante ed Emanuele Morganti si era recato nella discoteca di Alatri insieme alla sua fidanzata e ad un amico. Durante la serata in discoteca qualcosa andò. Emanuele venne fatto uscire (come da prassi) dopo aver ricevuto alcuni spintoni da un ragazzo. Una volta fuori, senza un motivo in particolare, il ragazzo venne aggredito da un gruppo di persone, che nulla aveva a che fare con quanto accaduto poco prima. Emanuele Morganti venne picchiato a morte e dopo due giorni di agonia in ospedale morì. Al banco degli imputati per l’atroce delitto vi sono Franco Castagnacci, suo figlio Mario, Paolo Palmisani e Michel Fortuna.

Il primo cittadino di Alatri, nelle settimane successive al delitto, aveva dichiarato alle diverse reti televisive che il Comune si sarebbe costituito parte civile al processo. Tra le parti schierate oggi nel procedimento giudiziario però non compare. Una dimenticanza? Interpellato in merito, come riporta Danilo Del Greco per Ciociaria Oggi, il sindaco ha dichiarato che l’ente ha predisposto a suo tempo una delibera per dare mandato ad alcuni avvocati di costituirsi parte civile. Leggendo l’atto, però, tale mandato esplicito non si evince. Al contrario, la delibera recita genericamente di valutare le azioni più opportune per difendere gli interessi della città. Tra queste non figura la costituzione di parte civile, ruolo che avrebbe permesso all’amministrazione comunale di essere parte attiva al processo, oltre che dimostrare vicinanza ai familiari di Emanuele Morganti. Il primo cittadino per sopperire a ciò ha dichiarato che il Comune di Alatri avvierà un’azione civile, che però si potrà concretizzare soltanto alla fine del processo.

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