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Yara Gambirasio, Massimo Bossetti innocente? Tensione per la sentenza della Cassazione

Cresce la tensione per la sentenza della Cassazione riguardante il processo per l’omicidio di Yara Gambirasio, della cui morte è stato condannato all’ergastolo Massimo Bossetti. Il muratore di Mapello continua dal carcere a dichiararsi innocente a e sperare che la sentenza della Cassazione, fissata per il prossimo 12 ottobre, ribalti la condanna emessa in primo grado e confermata in Appello. A 21 giorni dal pronunciamento della sentenza dalla Suprema Corte, questa sera, venerdì 21 settembre 2018, Gianluigi NuzziAlessandra Viero torneranno con Quarto Grado ad occuparsi del delitto della tredicenne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre del 2010 e il cui corpo fu rinvenuto il 26 febbraio del 2011. Per gli avvocati di Massimo Bossetti queste ultime settimane saranno fondamentali per prepararsi al meglio nel tentativo di ribaltare la senza di primo grado, confermata anche in Appello.

In attesa dell’ultimo grado di giudizio, Massimo Bossetti è in carcere. Dal 14 giugno del 2014 l’uomo si trova dietro le sbarre per il delitto di Yara Gambirasio. Il muratore di Mapello nei mesi scorsi aveva scritto una lettera in cui si rivolgeva direttamente all’assassino o agli assassini della 13enne. Nella missiva, letta in una puntata di Quarto Grado, l’uomo raccontava la sua verità, senza mai fare nomi. “Non passa un giorno che io non pensi a chi sia o a chi siano gli assassini di Yara – scriveva il muratore dal carcere – Non ho bisogno di parlargli, né di scrivergli, perché colui o coloro vedono e sanno il male che stanno continuamente facendo a me e alla mia famiglia. Essendo ancora a piene libero, continuano a ridere di me e della giustizia”. “Ma se hanno un briciolo, un minimo di rimorso, dopo tutto quello che hanno fatto e che continuano nel fare, – aggiungeva il muratore di Mapello – dovrebbero solo fare una cosa… consegnarsi alle autorità competenti, invece di rovinarmi la vita vedendomi marcire in questo inferno“. Concludendo Bossetti scriveva: “Una sola cosa tenevo nel dire a loro: chiunque tu sia o voi siate Vergognati o Vergognatevi nel profondo delle vostre anime“.

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