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Cose da Vip

Ilaria Cucchi denuncia: “Stefano piantonato anche da morto”

Una denuncia che non passa inosservata quella di Ilaria Cucchi, che su Facebook scrive: “Stefano è stato così ben rappresentato da Alessandro Borghi che continua ad essere piantonato anche da morto“. Ma facciamo un passo indietro. In questi giorni moltissime persone si sono recate nei cinema italiani per la proiezione del film “Sulla mia pelle“, che narra gli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, il geometra romano di 31 anni deceduto il 22 ottobre del 2009 durante la custodia cautelare, applicata dopo essere stato arrestato per droga. La pellicola, diretta da Alessio Cremonini, ripercorre i fatti scritti a verbale sui giorni della custodia di Stefano Cucchi, compreso il suo rapido peggioramento di salute fino al decesso. Un film che da voce a quanto scritto ed emerso negli ultimi anni sul caso. La sorella da sempre, insieme al legale Fabio Anselmo, lotta per ottenere verità e giustizia. Ed è proprio a Riccione che il film sul fratello di Ilaria Cucchi ha generato un’inaspettata reazione: “Con tutto quel che c’è da fare, il questore di Rimini ha ritenuto di far piantonare, per tutto il tempo della proiezione del film e del dibattito, la sala cinematografica dove è stato proiettato ‘Sulla mia pelle’“. Sono queste le parole della sorella di Stefano Cucchi su Facebook che nella serata del 15 settembre ha partecipato alla proiezione del film al Multiplex di Riccione, con l’avvocato Fabio Anselmo.

Chiedo al questore di Rimini e al ministro Salvini se questo era veramente necessario. Tempo e denaro pubblico persi, al di là che i due poliziotti mi hanno fatto veramente tenerezza. Non sarebbe meglio dedicare attenzione ai criminali?“, si domanda la Ilaria Cucchi. La sorella del geometra ha poi aggiunto: “Consiglio al questore di Rimini di guardare il film fino alla fine così potrà capire che Stefano è morto e quindi non è più pericoloso. O siamo ritenuti pericolosi io e il mio avvocato?”. Il questore, come la stessa Ilaria Cucchi ha comunicato su Facebook, l’ha poi contattata chiarendo il perché della polizia in sala. “Ho ricevuto la telefonata del questore di Rimini Dott. Improta che mi ha fatto molto piacere. Mi ha detto che ha visto il film ed è stato d’accordo con me sul fatto che è molto equilibrato – rivelando inoltre – Il questore mi ha detto che i due poliziotti erano all’entrata della sala per prassi. Io devo dire che non ho assolutamente nulla contro di loro, anzi mi sono presentata e gli ho stretto la mano. Confesso però che vederli lì per tutto il tempo mi ha fatto un certo effetto e non mi era mai successo prima in tutte le volte che sono andata al cinema. Comunque la prossima volta mi piacerebbe che entrassero a vederlo”.

Photo Credits Facebook

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