Il Comune di Brescia, in accordo con la Uil, dice basta alla violenza sulle donne installando una panchina rossa in ricordo di Manuela Bailo, la 35enne di Nave uccisa nelle prime ore del 29 luglio dall’amante, nonché collega di lavoro, Fabrizio Pasini. A comunicarlo è il Comune stesso che sulla pagina Facebook ha pubblicato una foto dell’impiegata del Caf scrivendo: “Per ricordare Manuela Bailo verrà posizionata di fronte alla sede della Uil di Brescia, in via Vantini, una panchina rossa. Non soltanto un gesto simbolico, ma un impegno di tutta la comunità per combattere la violenza di genere“.”Mentre la delittuosità cala, il reato di violenza sulle donne non cala. Dobbiamo stringerci come comunità davanti a questa tragedia”, ha detto il sindaco di Brescia Emilio Del Bono che ha parlato con a fianco Arianna Bailo, sorella della vittima. “Con la mia famiglia – ha aggiunto quest’ultima – vogliamo ringraziare per ogni semplice gesto che verrà fatto per ricordare Manuela. Era una sorella fantastica, dolce. Bisogna imparare ad usare le proprie mani solo per fare carezze“.
La morte della 35enne ha scioccato non solo i concittadini, ma l’intera opinione pubblica per la sua brutalità e per il comportamento tenuto dall’amante. Pasini, dopo il delitto, era tornato dalla sua famiglia. Nei giorni successivi era partito assieme alla moglie e ai due figli per le vacanze estive. Ad aspettarlo al rientro davanti all’abitazione vi erano le forze dell’ordine che immediatamente, grazie alle indagini, hanno provveduto ad interrogarlo. Ed è proprio da quel momento che Fabrizio Pasini si trova in arresto, grazie all’applicazione della misura cautelare detentiva. L’amante di Manuela Bailo, che inizialmente aveva dichiarato essere completamente estraneo ai fatti, ha confessato il delitto ammettendo che la morte era sopraggiunta a causa di un incidente. Nella casa della madre di Pasini, stando alla sua ricostruzione, i due avrebbero iniziato a litigare per futili motivi. La discussione si sarebbe poi animata con urla e spintoni. Proprio una sua spinta, secondo Pasini, avrebbe fatto cadere la Bailo per le scale provocando la sua morte. Sui gradini però non è stata trovata alcuna traccia di sangue. Secondo i primi risultati dell’autopsia ad uccidere la giovane è stata la recisione della carotide con un’arma da taglio, mentre la frattura alla base del cranio potrebbe essere stata inferta con un oggetto contundente. Le indagini non sono affatto concluse e gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica del delitto.
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