Omicidio Lorys, Veronica Panarello si rassegna al suo destino? Lo sconvolgente parere di Roberta Bruzzone
La criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone torna nella sua rubrica sul settimanale Giallo a parlare dell’omicidio del piccolo Lorys Stival, in particolare sul trasferimento di Veronica Panarello nel carcere di Torino, dove ha fatto richiesta di essere ammessa ad un programma rieducativo. Ecco cosa ne pensa l’esperta della scelta della mamma condannata per aver ucciso il figlio.
Da circa un mese Veronica Panarello è stata trasferita dalla Casa Circondariale di Catania, sita in piazza Lanza, al penitenziario Le Vallette di Torino. Lei stessa aveva fatto richiesta di questo spostamento precedentemente alla sentenza d’Appello, emessa il 5 luglio scorso. La giovane mamma, condannata in primo e secondo grado a 30 anni di reclusione per aver ucciso il primogenito Lorys Stival, ha deciso di lasciare la Sicilia alla volta del penitenziario di Torino per aderire ad un programma rieducativo che le consentirà di lavorare e studiare, cosa che non le era possibile fare nel penitenziario di Catania.
La criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone è tornata sul caso nella sua rubrica presente sul settimanale Giallo (che trovate in edicola a partire dal 6 settembre fino al 12 dello stesso mese). Proprio su questo provvedimento è intervenuta l’esperta che scrive: “Ritengo che Veronica abbia compreso che il suo destino giudiziario è segnato e si stia preparando ad una lunga detenzione“.
Roberta Bruzzone nelle settimane scorse, sempre sul settimanale Giallo, aveva affermato che l’esito del processo era ampiamente prevedibile, dal momento che l’impianto accusatorio nei confronti di Veronica Panarello, secondo l’esperta, era schiacciante. Per l’esperta non vi sono dubbi che ad uccidere il piccolo Lorys Stival sia stata proprio la madre. La Bruzzone aveva poi così concluso in un precedente numero del settimanale: “Veronica continua a mentire pervicacemente, ecco perché, a mio parere, non possono essere riconosciute le attenuanti generiche. Da qui la conferma della sentenza di primo grado nella sua interezza. A mio avviso la condanna verrà confermata anche in Cassazione“.
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