Omicidio Roberta Ragusa, Antonio Logli sarà condannato in Cassazione? L’ipotesi di Roberta Bruzzone
Con la deposizione delle motivazioni che hanno spinto la Corte d’Appello a confermare la condanna a 20 anni di reclusione per Antonio Logli, accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della moglie Roberta Ragusa, la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, nella sua rubrica nel settimanale Giallo, torna ad occuparsi del delitto.
Cosa sia successo precisamente a Roberta Ragusa la notte tra il 13 e il 14 gennaio del 2012 resta ancora un mistero. Per la Procura che si è occupata delle indagini la donna è stata uccisa dal marito, Antonio Logli, che ne avrebbe poi distrutto il cadavere. Ad essere concordi con quanto ricostruito dagli inquirenti nelle aule di tribunale sono stati i giudici di primo e secondo grado: i quali hanno ritenuto l’uomo colpevole della sparizione della moglie. Per la Corte d’Assise d’Appello di Firenze, che ha confermato il 14 maggio scorso la condanna a 20 anni di reclusione per Antonio Logli, con l’applicazione delle stesse misure cautelari emesse dalla prima corte (l’obbligo di residenza nel comune di San Giuliano Terme e il divieto di allontanarsi dalla provincia di Pisa dalle ore 21 fino alle 6), il movente del delitto è sostanzialmente di natura economica.
La criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone è tornata sulla questione nella sua rubrica nel settimanale Giallo (che potete trovare in edicola dal 23 al 29 agosto). L’esperta ha evidenziato come la Corte d’Assise abbia confermato la validità dell’impianto accusatorio puntando proprio sul movente di matrice economica, tesi più volte sostenuta da lei stessa. “La Corte – scrive Roberta Bruzzone sul settimanale diretto da Andrea Biavardi – sembra aver valutato in maniera affidabile una serie di dichiarazioni rese soprattutto dall’amante di Antonio, Sara Calzolaio. La donna ha confermato che Roberta voleva divorziare, decisione che avrebbe comportato una serie di gravissimi problemi sotto il profilo economico per l’imputato“.
“Proprio il ruolo della Calzolaio, – continua Roberta Bruzzone – rappresenta un punto centrale nelle motivazioni della sentenza di condanna, soprattutto per delineare il movente che avrebbe spinto Logli ad assassinare la moglie e a distruggerne il corpo con l’obiettivo di inscenare un allontanamento volontario”. Per la Corte infatti è illogico pensare ad un allontanamento volontario di Roberta Ragusa, mentre è evidente che gli interessi economici dei coniugi erano strettamente intrecciati e non facilmente districabili vista la partecipazione in forma societaria all’attività di famiglia alla cui conduzione vi era proprio la donna. Nel concludere la criminologa Roberta Bruzzone ha sostenuto: “A mio avviso la sentenza di Appello verrà confermata in Cassazione“.
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