Scomparsa Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, sconvolgente indiscrezione: “I servizi segreti francesi fornirono ai rapitori la sofisticata apparecchiatura e …”
La scomparsa di Emanuela Orlandi è due dei più complessi casi di sparizione rimasto irrisolto che, nonostante il passare degli anni, continua a far discutere e a mantenere alta l’attenzione; anche se, come è evidente, l’omertà dei coinvolti cela ancora oggi i responsabili e la verità sulla 15enne. Un’indiscrezione rivelata al giornalista Fabrizio Peronaci da una fonte ecclesiastica riferisce alcuni particolari mai emersi prima.
Dopo le recenti rivelazioni sul rapimento e sulla scomparsa di Emanuela Orlandi da parte della super teste, ascoltata dal giornalista del Corriere della Sera Fabrizio Peronaci, pubblicate da quest’ultimo sul suo gruppo Facebook Giornalismo Investigativo, e dell’intervento del giudice Ilario Martella, istruttore dell’inchiesta sull’attentato a Giovanni Paolo II, Peronaci torna con importanti novità sulla scomparsa della 15enne cittadina del Vaticano. A contattare questa volta il noto giornalista è stata una fonte molto qualificata, di ambiente ecclesiastico, la quale avrebbe affermato: “Io so qualcosa che può interessarvi. Passo dopo passo, la soluzione si avvicina…“.
Le dichiarazioni della fonte, come lo stesso Fabrizio Peronaci evidenzia nel gruppo Facebook, vanno a rafforzare la pista politica della scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori (15enne romana sparita nel nulla il 7 maggio 1983) in relazione alle tensioni della Guerra Fredda e all’ombra del Vaticano. Il 7 febbraio 1983 i servizi segreti francesi avvertirono il cardinale Angelo Felici (allora nunzio apostolico in Francia), che la Stasi intendeva far rapire una cittadina vaticana per convincere Agca a ritrattare le accuse alla Bulgaria di coinvolgimento nell’attentato a Papa Giovanni Paolo II, avvenuto il 13 maggio 1981. L’allarme evidentemente è stato sottovalutato.
Secondo la fonte di Fabrizio Peronaci sarebbe stato proprio il Servizio di documentazione estera e di controspionaggio in Francia a fornire materiale di supporto ai rapitori di Emanuela Orlandi, in particolare la sofisticata apparecchiatura utilizzata per non essere intercettati nelle telefonate alla famiglia e in Vaticano venne fornita dalla Francia agli elementi operativi in azione in Italia. La fonte ha inoltre confermato che ad occuparsi delle telefonate e della ricezione di tali apparecchiature fu Marco Accetti, reo confesso del rapimento delle 15enni, aggiungendo però che egli agì attraverso un intermediario in tonaca, mandato avanti dal cardinal Poletti. Possibile che i servizi segreti francesi, oltre che dedicarsi al controspionaggio ai danni dei Paesi comunisti, fornivano supporto al sequestro delle due 15enni? Dubbi e perplessità che continuano ad alimentare i due casi di scomparsa, con la speranza di una riapertura delle indagini.
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