
Torna dopo ben 20 anni di assenza in tv , la fiction di Canale 5 La dottoressa Giò, che vede protagonista Barbara D’Urso. La Regina dei salotti tv di Pomeriggio 5 e Domenica Live si è raccontata ed ha raccontato cosa dobbiamo aspettarci dalle quattro puntate della serie. Ecco cosa ha rivelato.
La dottoressa Giò torna in tv dopo ben 20 anni. La protagonista, Barbara D’Urso, ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera raccontando cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova stagione. La ginecologa Giorgia Basile si trova in un momento delicato della sua vita, a causa dell’impossibilità di non poter avere più figli, ma allo stesso tempo viene assolta dalla querela del primario e il suo obiettivo è quello di aprire un centro antiviolenza per accogliere e aiutare le donne in difficoltà.
“Nella storia che rappresentiamo non sono trascorsi vent’anni, ma solo due. La Dottoressa Giò torna in sala parto dopo un processo, accusata dal primario, uomo cattivo, di averlo diffamato: è stata infatti testimone di una violenza avvenuta in ospedale e la prima cosa che fa, appena viene giustamente riabilitata, è aprire un centro antiviolenza”, così spiega l’attrice e conduttrice. Scopo principale della fiction è quello di mettere sotto l’attenzione di tutti il dramma della violenza vissuto da molte donne, un tema molto caro alla D’Urso e di cui si occupa spesso all’interno dei suoi talk show: “Una battaglia che svolgo anche nei miei programmi. Uso la televisione per denunciare i casi di sopruso sulle donne e quelli di omofobia. Lo ritengo un mio dovere”.
Compagno in questa nuova esperienza è Christopher Lambert, l’attore statunitense, naturalizzato francese, divenuto un sex symbol duranti gli anni ’80. “Sono lusignata dalla sua presenza, curiosa di scoprirlo come compagno di scena. Spero che reciti in italiano, il francese non lo conosco”, scherza Barbara D’Urso. Infine, racconta la sua preparazione per le riprese: “Alle 6 e mezzo del mattino ero in sala operatoria, dove assistevo agli interventi. Vent’anni fa era consentito girare delle scene, i parti che si vedevano erano veri, ora per legge non è possibile. Mi sono limitata ad osservare e imparare dai veri medici, tutti molto disponibili: qualcuno mi riconosceva e si sorprendeva di vedermi in camice”.
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