La madre di Tiziana Cantone ha detto ‘basta’ alla gogna mediatica a cui è stata sottoposta sua figlia e, dopo il rinvio a giudizio dell’ex compagno di Tiziana, protagonista spesso anche lui di quei video hot diffusi senza il consenso della giovane, dove però lui non si è mai mostrato in volto, pubblica le sue foto.
Sono passati quasi due anni dalla morte di Tiziana Cantone, la ragazza di Mugnano suicidatasi dopo aver subito per più di un anno una vera e propria gogna mediatica a causa della diffusione in rete, contro il suo volere, di alcuni filmati hot che la vedevano protagonista. Filmati in cui i volti maschili non erano mai visibili e riconoscibili, mentre quello della ragazza sì. La mamma della giovane, Maria Teresa Giglio, non ha mai smesso di lottare per ottenere giustizia e più volte ha reso nota la battaglia che sta affrontando. Il 19 luglio il gup del Tribunale di Napoli ha rinviato a giudizio l’ex fidanzato della giovane, Sergio Di Palo, per simulazione di reato, calunnia, accesso abusivo del sistema informatico in merito proprio all’inchiesta riguardante il caso della giovane di Mugnano.
Un piccolo passo in avanti che ha forse incentivato la mamma di Tiziana Cantone nel rendere noto a tutti chi è veramente l’imprenditore con cui la figlia si era accompagnata e con la quale girò alcuni filmati. Lui in quei video non appariva mai, mentre il volto della ragazza era sempre ben visibile ed anche in primo piano. Lui che invece di proteggerla, come spiega la madre, ha contribuito a far sprofondare Tiziana in quel vortice nero che l’ha spinta poi a suicidarsi. Su Facebook, sul suo profilo e sulla pagina dell’associazione “Tiziana Cantone per le altre“, Maria Teresa Giglio da qualche giorno pubblica foto di Sergio Di Palo, cercando di restituirgli la visibilità e la gogna che la trentenne subì.
“Prenditi la tua visibilità, volevi restare nell’ombra! Guardatelo amici chi è! La stampa che ha mercificato la figura di Tiziana dove sta ora? La caccia alle streghe era riservata alla donna, certo, non vi interessavano le facce degli uomini, ora che ne avete una non vi incuriosisce, non la mostrate”. Sono queste le parole di Maria Teresa Giglio, condivisibili visto che nella nostra società basta poco ad una donna per essere etichettata e giudicata nelle maniere più spregevoli, mentre l’uomo, se ripreso nelle stesse circostante, viene visto come “un grande”, “uno che ci sa fare”. Una disparità questa che ha radici ben profonde e che vanno sradicate (anche se l’atto di diffondere tali foto, ad avviso di chi scrive, non è in parte condivisibile). “Ora una foto di un colpevole ce l’avete perché non la mostrate? Avete paura o provate rispetto… rispetto per uno che si dispera perché non può fare vita sociale… e mia figlia che è sottoterra…. Tiziana meritava rispetto!“, continua la mamma. Non è tardata la risposta dell’avvocato difensore di Sergio Di Palo il quale ha detto all’Adnkronos: “Abbiamo chiesto a Facebook di rimuovere le due pagine con i post della madre di Tiziana Cantone dove sono presenti le foto del mio cliente, ma il social non sta facendo niente – aggiungendo – Così si sta ripetendo la stessa situazione accaduta a Tiziana: la gogna pubblica. Ma Facebook continua a ignorare la nostra richiesta. Eppure il nome di chi ha pubblicato le foto c’è, è visibile a tutti, ma nessuno fa niente”. “Capiamo il dolore della mamma – conclude l’avvocato continuando – e per questo non siamo mai intervenuti, ci siamo sempre messi da parte, ma ora è troppo. Questa è una gogna“.
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