Si riaccendono i riflettori sulla misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi, la 15enne sparita nel nulla il 22 giugno del 1983. La superteste Josephine Hofer Spitaler, nonostante il passare degli anni, ricorda molto bene cosa ha visto a Terlano, raccontando alcuni particolari sconvolgenti al giornalista Fabrizio Peronaci.
Era il 22 giugno del 1983 quando Emanuela Orlandi, la 15enne figlia di un dipendete del Vaticano, scomparve nel nulla a Roma. Da quel momento la vita dei familiari della ragazza è stata stravolta. Ad oggi sono passati 35 anni dalla sparizione; anni fatti di numerose indagini, spesso soggette a depistaggi, illazioni, che non hanno mai portato alla svolta nel caso. Anni in cui i familiari non si sono mai arresi e, tra speranze e delusioni, hanno continuato la loro battaglia per la verità. La scomparsa di Emanuela Orlandi è uno dei grandi misteri del nostro Paese, rimasto, come anche il caso di Mirella Gregori (15enne scomparsa misteriosamente a Roma il 7 maggio del 1983), irrisolto. Il giornalista del Corriere della Sera Fabrizio Peronaci si è recato nei giorni scorsi in Alto Adige per ascoltare la testimonianza di Josephine Hofer Spitaler, un’anziana che riconobbe Emanuela Orlandi a Terlano e quanto rivelato è sconvolgente.
Il noto giornalista nel suo gruppo Facebook Giornalismo Investigativo, ha pubblicato anche i filmati dell’intervista a Josephine Hofer Spitaler, che oggi si trova in un casa di riposo di San Paolo. L’anziana ha confermato la sua vecchia testimonianza in cui dichiarò di aver riconosciuto Emanuela Orlandi a Terlano il 15 agosto 1983. Stando alla testimonianza, la 15enne fu rinchiusa in un maso dopo essere giunta a bordo di un’auto scura, targata Roma, guidata da un uomo di nazionalità italiana, di statura molto bassa e con pochi capelli. La donna ha inoltre raccontato di aver visto Emanuela bussare al vetro della finestra del maso dove era rinchiusa, chiedendo disperatamente di poter ottenere un telefono, così da poter presumibilmente chiedere aiuto.
La pista del sequestro di Emanuela Orlandi a Bolzano venne seguita nel 1997 dall’allora procuratore capo Guido Rispoli, dopo le testimonianze della donna, rese nel 1985. Gli accertamenti portarono ad indagare 4 persone: due uomini e due donne. Purtroppo, con il passare degli anni e con i pochi sviluppi nell’inchiesta, quest’ultima venne accantonata e archiviata. Josephine Hofer Spitaler, nella lunga intervista al giornalista Fabrizio Peronaci, si è soffermata proprio sulla persona che portò l’adolescente a Terlano: l’uomo calvo e di bassa statura era una frate. Una rivelazione molto importante che potrebbe segnare una svolta nel misterioso caso di Emanuela Orlandi. Chissà se questa testimonianza possa riaprire le indagini.
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