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Yara Gambirasio vittima dei pedofili? Nuova e sconvolgente pista fa riflettere sul ruolo di Massimo Bossetti

Una nuova ipotesi sembra prendere piede e riaprire il caso di Yara Gambirasio, della cui morte è stato condannato all’ergastolo Massimo Bossetti. Il muratore di Mapello continua a professarsi innocente, possibile che stia dicendo il vero? Il caso sembra riaprirsi, ecco perché.

Massimo Giuseppe Bossetti non ha mai smesso di urlare dal carcere la propria innocenza. Le sue parole però non sono state credute dai giudici. In attesa dell’ultimo grado di giudizio, il muratore di Mapello è in carcere dal 14 giugno del 2014 per il delitto di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre del 2010 e il cui corpo è stato rinvenuto il 26 febbraio del 2011. Per la Corte d’Assise di Bergamo a compiere il delitto della minorenne è stato Bossetti, tanto che lo ha condannato all’ergastolo. Gli avvocati hanno provato in secondo grado a ribaltare la sentenza, ma la Corte d’Appello di Brescia ha confermato la pena. Dal carcere l’uomo aveva recentemente scritto una lettera in cui si appellava direttamente all’assassino o agli assassini della ragazza.

Possibile che i giudici si siano sbagliati giudicando Massimo Bossetti colpevole dell’omicidio di Yara Gambirasio? È un dubbio che continua a far discutere, dividendo l’opinione pubblica. Nel frattempo però sembra emerge una pista che potrebbe avere qualche collegamento con l’omicidio della ragazza di 13 anni. Sul corpo dell’adolescente infatti era stato isolato anche un altro dna, non appartenente a Bossetti, bensì di un’altra persona rimasta ignota. Possibile che si tratti del killer? Oppure, come ritengono le Corti, ad uccidere Yara è stato solo il muratore di Mapello?

In questi anni, nonostante il procedimento contro Bossetti proseguisse, alcune indagini per scovare reti di pedofili hanno portato al caso di Yara Gambirasio. Proprio nello scorso ottobre, sul computer di un impiegato riminese erano state trovate, oltre a diversi video con materiale pedopornografico, in cui dei bambini venivano maltrattati e stuprati, anche alcuni file audio con canzoni blasfeme contro Yara. Ciò era emerso nel corso dell’inchiesta Black Shadow, in cui gli inquirenti avevano svelato una lunga catena di presunti pedofili che si nascondevano nel web, scambiandosi immagini e comunicando grazie a programmi di messaggistica istantanea. Di recente, sul computer di un maestro di musica di Perugia sono state ritrovate alcune foto di Yara, assieme a quelle di altri bambini. Perché l’uomo aveva le foto della ragazza sul pc? Cosa ci faceva? Possibile che dietro all’omicidio di Yara vi sia la rete di pedofili? Massimo Bossetti è veramente innocente come dice? Oppure ha preso parte all’assassinio come complice? Domande che sembrano rimanere senza risposte certe.

Photo Credits Facebook

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