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Travolse e uccise una donna, Domenico Diele contrario alle perizie: appello dopo la condanna

Dopo le motivazioni della sentenza che ha condannato Domenico Diele a 7 anni e 8 mesi per aver travolto ed ucciso con la propria automobile la salernitana Ilaria Dilillo, i legali dell’attore hanno presentato la richiesta d’appello.

L’11 giugno scorso, il giudice ha condannato a 7 anni e 8 mesi l’attore Domenico Diele per l’incidente in cui travolse ed uccise sull’autostrada A2, nei pressi dello svincolo di Montecorvino Pugliano, nella notte tra il 23 e il 24 giugno del 2017, la 48enne salernitana Ilaria Dilillo facendola sbalzare dal motorino. Purtroppo la donna è morta sul colpo. Per l’artista, noto al grande pubblico per la partecipazione nelle serie tv 1992, Don Matteo e per i molteplici film tra cui ACAB, la pm Elena Cosentino aveva chiesto 8 anni di reclusione, riconoscendo solo le attenuanti relative al rito abbreviato, reclamando inoltre una provvisionale di mezzo milione di euro da dividere tra il padre e il fratello della vittima. La richiesta della Procura è stata quindi ascoltata.

Per il gup Piero Indinnimeo, Domenico Diele si sarebbe messo alla guida quella sera nonostante avesse assunto hashish e gli fosse stata ritirata la patente, travolgendo ed uccidendo Ilaria Dilillo. L’attore, per il gup del Tribunale di Salerno, aveva i riflessi rallentati dall’uso di droga, tanto che la sua frenata sarebbe avvenuta dopo l’impatto. Inoltre Diele viaggiava oltre la velocità consentita. Il suo comportamento sarebbe quindi stato negligente ed imprudente.

La difesa dell’attore contesta però tutto ciò. Per tali ragioni i legali di Domenico Diele hanno presentato la richiesta d’appello contro la sentenza di condanna. Ad essere oggetto della richiesta di revisione sono proprio le perizie e la valutazione delle stesse. I termini per la presentazione dell’appello scadranno mercoledì 25 luglio 2018 e bisogna vedere se, entro quella data, si costituirà anche la parte civile, ovvero la famiglia di Ilaria Dilillo, rappresentata dall’avvocato Michele Tedesco.

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