Omicidio Lorys, Roberta Bruzzone: “Per Veronica Panarello nessuna speranza”
Dopo la conferma della condanna a 30 anni di reclusione a carico di Veronica Panarello per aver commesso l’omicidio e l’occultamento del cadavere del primogenito Lorys Stival, la nota criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone torna a parlare del caso nella sua rubrica nel settimanale Giallo.
Il 5 luglio 2018 la Corte d’Assise d’Appello di Catania ha confermato la sentenza di primo grado nei confronti di Veronica Panarello, la giovane mamma indagata per l’omicidio del figlio Lorys Stival, il bambino di 8 anni di Santa Croce Camerina ucciso con delle fascette di plastica da elettricista, il 29 novembre del 2014. La donna è stata ritenuta colpevole del delitto e dell’occultamento del cadavere del primogenito e per tale ragione, vista l’applicazione del rito abbreviato, è stata condannata al massimo della pena prevista: pari a 30 anni di reclusione e al pagamento delle spese processuali.
La criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone è tornata a parlare del caso all’interno della sua rubrica sul settimanale Giallo (che trovate in edicola fino al 25 luglio), e nello specifico della sentenza d’Appello nei confronti di Veronica Panarello. Secondo l’esperta: “L’esito del processo era ampiamente prevedibile dal momento che l’impianto accusatorio nei confronti della donna è, a dir poco, schiacciante“.
“La donna – ha aggiunto Roberta Bruzzone riferendosi a Veronica Panarello – continua ad accusare il suocero dell’atroce delitto anche se il processo di Appello, ove ve ne fosse ancora bisogno, ha fatto definitivamente chiarezza anche su questo aspetto: Andrea Stival è del tutto estraneo al delitto“. Per l’esperta, come altre volte aveva già sostenuto, non vi sono dubbi che ad uccidere il piccolo Lorys Stival sia stata proprio la madre. La Bruzzone ha poi concluso: “Veronica continua a mentire pervicacemente, ecco perché, a mio parere, non possono essere riconosciute le attenuanti generiche. Da qui la conferma della sentenza di primo grado nella sua interezza. A mio avviso la condanna verrà confermata anche in Cassazione“.
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