Sono passati più di due mesi dalla tanto discussa sentenza della Corte d’Assise di Roma in merito al processo riguardante la morte del 20enne Marco Vannini, il ragazzo ucciso da un colpo di pistola il 17 maggio del 2015, mentre si trovava nella villetta di famiglia della fidanzata Martina Ciontoli. Una sentenza che ha scatenato non solo l’ira dei genitori dopo averla udita, ma di tutta l’opinione pubblica. In molti infatti non sono concordi con la scelta dei giudici di condannare il capofamiglia Antonio Ciontoli a 14 anni di reclusione, la fidanzata del ragazzo, il fratello e la loro madre a 3 anni e di assolvere completamente Viola Giorgini dall’accusa di omissione di soccorso. Una sentenza che ha indignato e che continua ad indignare molti. Sul gruppo Facebook “Giustizia e verità per Marco Vannini”, gestito anche dal cugino della vittima, in molti chiedono che la Procura faccia ricorso in appello, così che una seconda Corte possa rivalutare il caso, con l’auspicio che modifichi la sentenza emessa in primo grado. Dal 18 giugno infatti la Procura può depositare la richiesta di ricorso in appello. Il termine ultimo entro cui potrà essere avanzata tale richiesta è il 3 settembre. L’ansia per tale scelta cresce e in molti su Facebook restano vicini alla famiglia di Marco Vannini.
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