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Omicidio Alessandro Neri, la mamma incontra l’assessore Teodoro: “Più sicurezza a Pescara”

La mamma di Alessandro Neri, il giovane ucciso con due colpi d’arma da fuoco nella periferia di Pescara, continua a mantenere alta l’attenzione sul caso del figlio, sostenendo inoltre che un impianto di videosorveglianza efficiente a quest’ora avrebbe reso possibile l’identificazione del killer.

Si è recata presso il Comune di Pescara Laura Lamaletto, madre del giovane Alessandro Neri, per gli amici Nerino, il 28enne ucciso con due colpi d’arma da fuoco la sera del 5 marzo scorso e trovato morto l’8 marzo in un anfratto alla periferia sud di Pescara, a due passi del torrente Vallelunga. All’inizio delle indagini tutti, e in particolare la madre del ragazzo, speravano di poter identificare il killer mediante i filmati di sorveglianza. Purtroppo così non è stato. La donna è convinta che con un impianto di videosorveglianza efficiente a quest’ora si sarebbe già conosciuto il nome e il cognome della persona che ha posto fine alla vita di Alessandro Neri.

La mamma, che fin dal primo giorno lotta per ottenere la verità, si è recata venerdì 22 giugno presso il Comune di Pescara per sensibilizzare l’assessore Gianni Teodoro sulla sicurezza dei cittadini, chiedendo un intervento concreto. Il Comune, in collaborazione con la Prefettura di Pescara, come riporta la stampa locale, provvederà ad installare nuove telecamere nel centro cittadino ed inoltre, per consentire alla famiglia di Alessandro Neri di mantenere sempre alta l’attenzione sulla morte del ragazzo, ha messo a disposizione degli spazi nei quali potranno essere affissi i manifesti per ottenere verità sul caso.

Come riportato dalla stampa locale, l’assessore Gianni Teodoro ha inoltre dichiarato sull’incontro: “La signora Lamaletto la voglio innanzitutto ringraziare. Ha chiesto di vederci, incontrarci e parlare e devo dire con assoluta sincerità che abbiamo trovato una donna dal carattere fermo, ma con una sensibilità estrema. La sua unica vera preoccupazione è quella di rendere non solo la città di Pescara, ma anche le aree e le città limitrofe, sempre più sicure, affinché episodi drammatici, come quello che ha coinvolto la sua famiglia, non accadano mai più. Noi su questo abbiamo dato anche una risposta puntuale alla signora e alla cittadinanza perché entro pochi giorni presenteremo ufficialmente alla Prefettura di Pescara e tramite la Prefettura stessa, al Ministero dell’Interno un progetto di video sorveglianza che metterà in sicurezza quanto più possibile ogni zona della città. Inoltre abbiamo concesso alcuni spazi di affissione per poter attaccare manifesti di Alessandro”. 

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