Si riaccendono i riflettori sull’omicidio di Noemi Durini, la 16enne di Specchia brutalmente uccisa dal fidanzato reo confesso. I legali della mamma della ragazza si oppongono alla richiesta della Procura di archiviare le indagini, sostenendo che Lucio Marzo non può aver agito da solo. Nell’analisi delle telecamere di sorveglianza spuntano due misteri.
Quarto Grado è tornato nell’ultima puntata, andata in onda venerdì 22 giugno, sull’omicidio di Noemi Durini, la 16enne di Specchia brutalmente uccisa dal fidanzato reo confesso, Lucio Marzo. Il giovane, che al momento del delitto aveva soltanto 17 anni, quel 3 settembre del 2017 uscì di casa alle prime ore del mattino per andare a prendere la fidanzatina. Privo di patente, prese la macchina bianca della madre e si recò a Specchia. Una telecamera di sorveglianza riprende il ragazzo scendere dalla vettura per recarsi da Noemi, inquadrandoli successivamente insieme.
Proprio nel frame precedente, quando il giovane ha imboccato il vicolo in cui ha poi parcheggiato la vettura della madre, si vede nel finestrino il riflesso di uno schermo luminoso, proprio come quello di un cellulare. A sorprendere però tutti, qualora il riflesso appartenesse realmente ad uno smartphone, è il fatto che Lucio in realtà non poteva avere il cellulare con sé perché gli era stato sequestrato dal padre. Inoltre sembra come se in quel momento il telefono fosse in uso, ma Noemi non ha mai ricevuto né chiamate né sms dal numero del fidanzato. Quest’ultimo, per avvertirla che stava per arrivare, si era fatto prestare per un momento il cellulare da un suo coetaneo. Quel riflesso è davvero un telefono? E nel caso Lucio per che cosa lo stava utilizzando?
C’è inoltre un secondo particolare inquietante che emerge dalle indagini: quando i ragazzi sono fermi in auto per ben quattro minuti si vede un’ombra non poco distante dalle vettura. Sembra essere una sagoma chiara passare di corsa e proseguire per la strada che di li a poco prenderà Lucio in compagnia di Noemi Durini con la Fiat 500 della madre. C’era davvero qualcun altro sulla via? Aveva per caso a che fare con il ragazzo? Possibile che Lucio abbia attirato Noemi in una trappola mortale insieme ad altre persone? Possibile che Lucio abbia utilizzato l’ipotetico cellulare per avvertire un complice che magari si trovava proprio lì in zona e che lo stava aspettando? Forse si è attardato con Noemi prima di partire per dare il tempo al complice di raggiungere il proprio veicolo? Perplessità che al momento sorgono spontanee anche se il giovane ha recentemente sostenuto di aver fatto tutto da solo. La Procura, nonostante sul corpo di Noemi non siano state trovate tracce di quest’ultimo, ritiene che ad uccidere e seppellire la ragazza sia stato soltanto Lucio Marzo.
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