È arrivato il giorno della sentenza per l’attore Domenico Diele, accusato di omicidio stradale aggravato per aver travolto e ucciso con la propria automobile la salernitana Ilaria Dilillo.
Il giorno della verità per l’attore Domenico Diele è arrivato. Oggi, 11 giugno 2018, il giudice ha condannato a 7 anni e 8 mesi l’artista per l’incidente in cui travolse ed uccise sull’autostrada A2, nei pressi dello svincolo di Montecorvino Pugliano nella notte tra il 23 e il 24 giugno del 2017, la 48enne salernitana Ilaria Dilillo facendola sbalzare dal motorino. Purtroppo la donna è morta sul colpo. Per l’attore, noto al grande pubblico per la partecipazione nelle serie tv 1992, Don Matteo e per i molteplici film tra cui ACAB, la pm Elena Cosentino aveva chiesto 8 anni di reclusione, riconoscendo solo le attenuanti relative al rito abbreviato, reclamando inoltre una provvisionale di mezzo milione di euro da dividere tra il padre e il fratello della vittima. La richiesta della Procura è stata quindi ascoltata.
Il Gip, prima di pronunciare la sentenza, ha voluto comprendere se l’attore fosse o meno in uno stato di alterazione psicofisica al momento dell’impatto. L’avvocato dei familiari di Ilaria Dilillo aveva commentato fuori dalla penultima udienza le dichiarazioni del consulente tecnico Alessandro Lima, sostenendo che quest’ultimo era stato preciso e chiaro nell’affermare a suo avviso l’alterazione psicofisica dell’artista.
I legali di Domenico Diele avevano invece precisato che: “In seguito ai quesiti d’ufficio posti sul punto dal Gip ai periti, questi ultimi hanno così concluso, sia nella relazione scritta che nell’esame in udienza, che ‘non è possibile stabilire con criterio di elevata probabilità che il Sig. Domenico Diele, al momento dell’incidente, avesse un driving impairment da assunzione di sostanze stupefacenti”. Gli avvocati avevano riferito che l’alterazione non era certa, aggiungendo che: “Il riferimento ai tempi di frenata riferiti nella perizia ingegneristica, fondati su calcoli errati, sono ad oggi del tutto inefficaci, in quanto possono essere attribuiti a qualsiasi fattore causale diverso dall’alterazione psicofisica, esclusa dalle risposte peritali”. Attese saranno le motivazioni della sentenza.
Photo Credits Facebook