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Caso Lorys Stival, Veronica Panarello parla con il capo della Squadra Mobile: gli audio shock

A pochi giorni dalla penultima udienza del processo d’Appello a carico di Veronica Panarello per l’omicidio del figlio Lorys Stival, Quarto Grado torna sul caso e mostra le dichiarazioni shock dell’indagata a un anno dal delitto.

Si è svolta il 6 giugno scorso la penultima udienza in Appello a carico di Veronica Panarello per l’omicidio del figlio primogenito Lorys Stival, il bambino di 9 anni di Santa Croce Camerina ucciso, il 29 novembre del 2014, con delle fascette di plastica da elettricista. L’unica ad essere accusata del delitto è la mamma del piccolo, già condannata in primo grado con rito abbreviato al massimo della pena: 30 anni reclusione. Le telecamere di Quarto Grado sono riuscite ad immortalare la donna poco prima dell’ingresso in aula, la quale, scortata dagli agenti, ha affermato in maniera del tutto ironica: “Complimenti per lo spettacolo“. Lei stessa però, nell’arco di questi anni, si è rivolta a diversi programmi televisivi inviando lettere in cui cercava di spiegare il proprio punto di vista sulla faccenda.

Il programma condotto da Gianluigi Nuzzi ha poi ripercorso l’omicidio del piccolo Lorys, mostrando un dialogo avvenuto tra Veronica Panarello e il capo della Squadra Mobile, Antonino Ciavola. L’indagata stava portando gli inquirenti al canalone e all’interno della vettura aveva riferito: “Io non l’ho fatto volontariamente di non ricordare le cose. Nel momento in cui me ne sono resa conto ho fatto pressione a Villardita (legale difensore della donna, ndr) che volevo dirlo“. L’avvocato della donna, in sede d’appello, si è battuto molto sull’innocenza di Veronica Panarello, sostenendo che la giovane madre, in piena lucidità, non avrebbe avuto alcun motivo per uccidere il figlio. Villardita, proprio nell’ultima udienza, ha messo inoltre in luce la contraddizione a suo avviso emersa durante il processo: per la Procura e per i giudici la donna non era in una condizione di semi infermità mentale al momento dell’omicidio, ma allo stesso tempo avrebbe ucciso il piccolo Lorys perché affetta dalla sindrome di Medea (che spinge le madri ad uccidere i propri figli).

Negli audio resi noti nella puntata di Quarto Grado, Veronica Panarello, nel tragitto in macchina con il capo della Squadra Mobile, avvenuto nel novembre del 2015, ha poi ipotizzato il perché il suo avvocato non la fece parlare subito con gli inquirenti dopo l’emergere del ricordo di quanto commesso a Lorys: “Forse aveva paura che fossi stata influenzata dalla televisione, dalle cose. Poi quando a mano a mano ho avuto tutto più chiaro e ho detto tutto completamente lui ha capito che dovevo parlare“. La donna durante il tragitto dal canalone all’abitazione in cui è avvenuto il delitto ha dichiarato: “Mi ripetevo in continuazione: ‘Non è vero, non è vero, ho fatto un sogno’“.

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