Omicidio Isabella Noventa: vicino il processo d’appello, duro lo sfogo del fratello
A poche settimane dall’inizio del processo d’appello per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Isabella Noventa il settimanale Giallo raccoglie lo sfogo del fratello della segretaria di Albignasego, scomparsa nel nulla nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016.
Che fine ha fatto il corpo di Isabella Noventa, la segretaria 54enne scomparsa nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016 e dalla cui morte sono stati condannati in primo grado a 30 anni di reclusione l’amante Freddy Sorgato e la sorella Debora, mentre condannata a 16 anni e 10 mesi la tabaccaia Manuela Cacco, rimane un mistero. L’uomo con la passione per il ballo ha sempre sostenuto di essersi liberato del corpo della donna gettandola nel fiume Brenta. Le ricerche effettuate in questi anni, in cui purtroppo ha perso la vita il Sostituto Commissario Rosario Sanarico, sommozzatore della Polizia dello Stato, non hanno portato a nulla.
Da sempre i familiari di Isabella Noventa chiedono giustizia e verità sulla morte della donna. Negli anni spesso si sono rivolti agli assassini per sapere dove avevano seppellito il corpo della 54enne, così da poterle dare una degna sepoltura, ma quest’ultimi a tali appelli non hanno mai risposto. Il fratello di Isabella, Paolo Noventa, a poche settimane dall’inizio del processo d’appello, ha rivelato al settimanale Giallo: “Dal processo di secondo grado mi aspetto che i giudici confermino la pena per gli assassini di Isabella. In cuor mio vorrei che quei tre fossero condannati all’ergastolo. Se lo meriterebbero alla luce di quello che hanno fatto. Non solo hanno ucciso la mia povera sorella e hanno fatto sparire il suo corpo, ma non si sono mai pentiti per quello che di atroce hanno fatto“.
Il fratello di Isabella Noventa ha poi aggiunto: “Dopo la scomparsa di mia sorella siamo sprofondati in un abisso fatto di disperazione (facendo riferimento anche all’anziana madre, ndr), dal quale non siamo più riusciti a riemergere. A rendere il tutto ancora più doloroso il fatto di non sapere dove è stato nascosto il corpo”. Le ricerche del cadavere della segretaria sono state sospese. Il 18 luglio si tornerà in aula per l’inizio del processo d’appello e la sentenza è prevista, al momento, per la seconda metà di settembre.
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