Sono state consegnate le ultime perizie riguardanti l’incidente stradale in cui l’attore Domenico Diele ha travolto con la propria vettura Ilaria Dilillo, morta sul colpo.
Si riaccendono i riflettori sull’incidente stradale avvenuto la scorsa estate, nella notte il 23 e il 24 giugno del 2017, in cui l’attore Domenico Diele ha travolto ed ucciso sull’autostrada A2, nei pressi dello svincolo di Montecorvino Pugliano, la 48enne salernitana Ilaria Dilillo, facendola sbalzare dal motorino. Dopo il rinvio della sentenza, con la richiesta di ulteriori perizie atte a verificare la decelerazione del veicolo guidato dall’attore e a verificare la capacità psicofisica di Diele al momento del sinistro, sono state consegnate al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Salerno, Piero Indinnimeo, gli esiti di tali perizie. Al momento ancora non si conosce con certezza la data della sentenza, che dovrebbe arrivare, come riporta La Repubblica, nel mese di giugno.
L’udienza, tenutasi ieri 30 aprile, è durata circa 75 minuti, nei quali sono stati ascoltati i periti rispetto al lavoro svolto. Ciò che premeva sapere al gip prima della sentenza è se, al momento dell’impatto, l’attore era in uno stato di alterazione o meno. Fuori dall’aula, come riporta La Repubblica, l’avvocato della famiglia di Ilaria Dilillo, Michele Tedesco, ha rivelato che il consulente tecnico Alessandro Lima è stato preciso e chiaro: “Quando il giudice gli ha chiesto se il comportamento di Diele potesse essere o meno compatibile con un soggetto in stato di alterazione psicofisica. Lui ha detto assolutamente sì“. La problematica ruota attorno ai metri in cui Diele avrebbe frenato o comunque decelerato, una volta visto lo scooter della donna sulla carreggiata autostradale.
La sentenza, come riporta La Repubblica, dovrebbe arrivare il prossimo 11 giugno. In quella data le parti saranno chiamate a discutere davanti alla Corte e a seguire sarà pubblicato il dispositivo. In una delle udienze precedenti, tenutasi il 20 febbraio scorso, la pm della Procura di Salerno, Elena Cosentino, aveva chiesto per l’attore la condanna a 8 anni di reclusione.
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