Il figlio della pittrice Renata Rapposelli, indagato insieme al padre per l’omicidio della pittrice, è stato trasferito con urgenza dal carcere di Castrogno nel penitenziario di Lanciano.
Si avvicina il giorno dell’udienza presso il Tribunale del Riesame, nella quale si discuterà il ricorso in merito alla richiesta di scarcerazione preventiva di Giuseppe e Simone Santoleri, rispettivamente marito e figlio di Renata Rapposelli, entrambi indagati per omicidio aggravato in concorso e di occultamento del cadavere della pittrice. Ma a catturare l’attenzione è quanto avvenuto presso il carcere di Castrogno, dove sono detenuti i due Santoleri. Nella serata di giovedì 12 aprile Simone Santoleri è stato trasferito con urgenza da Teramo al carcere di Lanciano.
Tale provvedimento per il Pubblico Ministero Enrica Medori si è reso necessario dopo che l’indagato è stato trovato a terra ferito per aver sbattuto la testa contro le sbarre al reparto di accettazione del carcere di Castrogno, provocandosi un trauma cranico. Simone Santoleri, dopo l’accaduto, è stato immediatamente trasportato prima al Pronto soccorso e successivamente al carcere di Lanciano, dove ormai si trova a partire dal 12 aprile scorso. La decisione adottata dalla pm è stata necessaria per motivi di sicurezza. I legali di Simone Santoleri non sono però concordi con la pm Medori.
Gli avvocati Reitano e Carradori, come riporta Il Messaggero, hanno chiesto immediatamente un incontro con la pm per avere ulteriori spiegazioni, la quale ha illustrato loro quanto riportato anche in alcune carte inviate al Riesame presso la Corte d’Appello de L’Aquila in cui motiva il trasferimento. I legali dei Santoleri, come riporta Il Messaggero, hanno però dichiarato una volta recatisi a L’Aquila: “Siamo riusciti a leggere le carte ma non abbiamo in verità trovato alcun elemento nuovo che potesse giustificare tale trasferimento, bensì solo copie di vecchie intercettazione tra padre e figlio e tra Simone e la sua amica Cinzia, che sono state esaminate e rilette cento volte. Quindi, al momento, a nostro avviso, il motivo resta poco chiaro”.
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