Dopo la querela di Claudio Baglioni nei confronti di Antonio Ricci, arriva la risposta del patron di Striscia la Notizia attraverso un comunicato stampa ufficiale. E Ricci ci va giù duramente, rilasciando ulteriori dichiarazioni che sicuramente faranno molto discutere…
“La querela di Baglioni? È la riprova del ‘piccolo grande amore’ con cui ha affascinato tanto i fasci. Il Divino Claudio non accetta la critica e neppure il diritto di satira. Nonostante abbia migliaia di fan, voglio ribadire che ‘accoccolati ad ascoltare il mare’ per me è un verso cacofonicamente osceno, meritevole di essere radiato dall’Alta Cantautoreria Italiana. Confermo che, tra le canzoni che hanno come tema l’abbandono, per me ‘Sabato pomeriggio’ non rientra neppure nelle ultime posizioni. È una canzone ampollosa e barocca, lontana dalla non-retorica ad esempio di ‘Ne me quitte pas’. Chi, sano di mente, può pensare di trattenere una fidanzatina cantandole ‘passerotto non andare via’? Se io avessi detto ‘passerotto’ ad una ragazza, giustamente mi avrebbe spaccato la faccia. Non mi pento e confermo tutto quello che ho detto sulla melensa creatura che trasuda Baci Perugina da ogni poro, contestualizzato negli anni Settanta, gli anni di piombo. Per quanto riguarda le overdose da botox, dimostrerò scientificamente in tribunale che quando bacia la fidanzata ciuccia botulino“, queste le parole usate da Antonio Ricci in un comunicato stampa ufficiale per commentare la querela da parte di Claudio Baglioni.
Parole shock che vanno ad aggiungersi a quelle rilasciate al Corriere della Sera che hanno stupito tutti lo scorso febbraio e che hanno portato, appunto, l’artista a sporgere denuncia: “Non lo reggo da sempre, da quando ero ragazzo. Sono cresciuto nel ‘68, gli anni della protesta, gli anni di Tenco e Paoli, di Guccini e De André… poi arriva questa melensa creatura dalla maglietta fina che canta passerotto non andare via. Baglioni era il cantante preferito dei fascisti, di La Russa e Gasparri […] Non lo sopporto. In uno spettacolo dissi anche che gli avrei tirato una molotov. Ora se gli dai fuoco si sparge odore acre di plastica che semina diossina in tutto il Paese […] Di fondo non penso sia uno disonesto… del resto non è capace: il botulino gli intoppa i ragionamenti nel cervello“.
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