
Alex Migliorini e Alessandro D’Amico sono stati i protagonisti del secondo trono gay di Uomini e Donne; i due dopo alcuni mesi insieme, si sono lasciati e sui social è scoppiata la polemica tra accuse reciproche e frecciatine su Instagram. L’ultima intervista dell’ex corteggiatore però scatenato la reazione di Alex e la conseguente spiegazione delle sua dichiarazioni da parte dell’ischitano…
Dopo diversi mesi dall’uscita insieme dal dating show di Maria De Filippi, Uomini e Donne, Alex Migliorini e Alessandro D’Amico si sono detti addio. I due ex amatissimi protagonisti del secondo trono gay della stagione hanno vissuto una fine della storia molto turbolenta, costellata da accuse reciproche e polemiche social.
L’ex corteggiatore ha rilasciato un’intervista a Nuovo Tv in cui ha recentemente raccontato: “All’inizio non ho dato importanza al sesso. Ma poi ho capito di non poter minimizzare certi aspetti che non funzionavano e che hanno influito sulla decisione di chiudere. Gli manca la stabilità dell’uomo maturo, con una vita, un lavoro, una vera realizzazione”. La replica social di Alex non è tardata ad arrivare, tanto che il giovane veronese tra le tante cose ha scritto su Instagram: “Le verità non sono mai quelle sparate ai quattro venti per ripulirsi la coscienza, per clamore e desiderio di visibilità, ma sono racchiuse in un principio tanto vero quanto indiscutibile: se non ami non accampi scuse, non menti e non ti arrampichi su specchi troppo scivolosi”.
Dopo le critiche da parte dei fan di Alex, il suo ex compagno ha tenuto a specificare sempre su Instagram: “Gusto per chiarire. Ho rilasciato 2 interviste nello stesso giorno e pubblicate in settimane diverse, dove il concetto è sempre lo stesso e si dicono le stesse cose. Le mie sono le RISPOSTE alle DOMANDE e non dico niente di diverso da quello che già era stato affrontato. E di certo non sono due righe in grassetto a cambiare l’affetto che provo per lui“. Come andrà a finire tra i due?
UOMINI E DONNE, L’EX CORTEGGIATORE ALESSANDRO D’AMICO: “IL SESSO CON ALEX NON FUNZIONAVA”
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