Cresce l’ansia per l’arrivo del 14 maggio, giorno in cui la Corte d’Assise d’Appello di Firenze si esprimerà in merito al processo riguardante l’omicidio di Roberta Ragusa. Il marito della donna scomparsa, Antonio Logli, continua a professarsi innocente, nonostante per il primo grado di giudizio lui sia colpevole dell’omicidio e di distruzione del cadavere della moglie. I figli della coppia credono fortemente nell’innocenza del padre ed hanno presentato una memoria difensiva in favore di quest’ultimo. La Corte ha però accolto soltanto quella di Daniele Logli, figlio maggiore. Per i due figli la madre si è allontanata volontariamente, scegliendo di non dare più sue notizie. I figli ritengono inoltre che il padre non sia capace di commettere un simile gesto come quello che gli viene contestato. A sostegno di tale tesi è spuntato un nuovo testimone che Pomeriggio 5 ha prontamente intervistato. Quest’ultimo, sette mesi dopo la scomparsa di Roberta Ragusa, aveva dichiarato di aver visto Antonio Logli alla Geste la mattina dopo la sparizione della moglie, mettendo però in conto di essersi potuto sbagliare, chiedendo di poter modificare in tempi successivi la deposizione. Scarso un mese fa, stando quanto lui stesso riferisce, ha potuto appurare che Logli quel giorno era in ferie e che quindi quanto ricordato in precedenza era errato. Tuttavia, contro tale tesi, vi sono le diverse testimonianze raccolte in questi lunghi anni di indagini.
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