Cresce la tensione con l’avvicinarsi della fine del processo di primo grado per l’omicidio di Marco Vannini: la comunità di Cerveteri si stringe alla famiglia del giovane chiedendo a gran voce giustizia.
Il giorno della sentenza per l’omicidio di Marco Vannini si avvicina. Domani, 4 aprile, si tornerà in aula per la penultima udienza che vede al banco degli imputati, con l’accusa di omicidio volontario, Antonio Ciontoli, la moglie Maria Pezzillo, i figli Martina e Federico Ciontoli e, con l’accusa di omissione di soccorso, la fidanzata di quest’ultimo, Viola Giorgini. Nell’ultima udienza la pm Alessandra D’Amore ha richiesto alla Corte d’Assise di Roma il non riconoscimento delle attenuanti generiche per il capofamiglia Ciontoli e che i ruoli degli altri imputati vadano differenziati da quelli di quest’ultimo. Per Viola Giorgini la pm ha chiesto 2 anni di reclusione, con sospensione della pena. Per Federico e Martina Ciontoli, insieme alla madre Maria Pezzillo, la pm ha richiesto una condanna pari a 14 anni di reclusione con attenuanti. Per il capofamiglia Antonio Ciontoli la pm Alessandra D’Amore ha richiesto una condanna pari a 21 anni di reclusione.
La tensione con il passare dei giorni cresce, non solo per i familiari del 20enne, ma per tutta la comunità di Cerveteri, che si è stretta in un silenzio assordante intorno alla famiglia con una sola richiesta: “Giustizia per Marco Vannini“. Parole scritte anche sullo striscione affisso da sabato 31 marzo sulla facciata del Palazzo Municipale del Comune di Cerveteri.
Il sindaco stesso di Cerveteri, Alessio Pascucci, come riportano gli organi di stampa, ha espresso la propria vicinanza alla famiglia di Marco Vannini dichiarando: “La morte di Marco ha colpito profondamente la nostra comunità, come si può vedere anche dalle foto che purtroppo abbiamo bene imparato a conoscere, era un ragazzo solare e pieno di vita. Una morte atroce, che ha lasciato un grande senso di smarrimento e di dolore nelle tantissime persone e nei coetanei che lo conoscevano. Sappiamo che non sarà uno striscione a lui dedicato a restituirci la solarità e l’energia di un ragazzo di 20 anni, ma vogliamo che su questo caso continui a rimanere alta l’attenzione, che si continui a fare luce fino a che mamma Marina, papà Valerio e tutti i familiari di Marco non vedranno fatta giustizia”.
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